DANIELE DE SALVO
Cultura e Spettacoli

Il giallo lariano della Gioconda: Lecco è nel dipinto di Leonardo? L’esperto: “Sì, non servono nuovi studi”

“Lecco è in tutti i dipinti di Leonardo. Resta poco da svelare” sostiene Riccardo Magnani dopo che il Parco Adda Nord ha commissionato una ricerca allo studioso Luca Tomìo

Il capolavoro di Leonardo da Vinci fa sempre parlare di sé a distanza di secoli Ora gli esperti si concentrano sul paesaggio

Il capolavoro di Leonardo da Vinci fa sempre parlare di sé a distanza di secoli Ora gli esperti si concentrano sul paesaggio

LECCO – Leonardo da Vinci, la Gioconda e Lecco, con il suo Ponte vecchio, il lago e il monte San Martino. Ma anche la formazione rocciosa dei Campelli ai Piani di Bobbio, l’Adda, il lago di Garlate, l’Olgiasca, Dervio, Bellano e Mandello del Lario. Sono gli indizi che tutti insieme costituiscono la prova che dietro la Gioconda ci sono appunto Lecco e il territorio attorno. Dietro, letteralmente, nel senso dello sfondo.

Un mistero che Riccardo Magnani, bocconiano di 61 anni, che ormai da tempo ha accantonato la sua laurea in Finanzia aziendale per dedicarsi completamente a risolvere i misteri di cui sono disseminate le opere e anche la vita del Genio vinciano, di cui è diventato uno dei massimi esperti e cultori, ha risolto da tempo.

“Alle spalle della Gioconda, che non è il ritratto di Monna Lisa che è andato perduto, ma è la Signura di Lo’bardia, c’è il Ponte Vecchio – spiega l’esperto vinciano -. Svetta inoltre il San Martino visto da Calco”. E poi appunto gli altri luoghi: i Campelli ai Piani di Bobbio, la Valle dell’Adda, il lago di Garlate, l’Alto Lario.... Non c’è quindi bisogno di nessun nuovo studio, nemmeno di quello che dal Parco Adda Nord hanno commissionato di recente al 55enne Luca Tomìo, storico e teorico dell’arte, perché ormai resta poco da svelare. La Gioconda, per quanto sia certamente la più celebre e ammirata al mondo, tra l’altro è solo una delle opere di Leonardo che racchiude il territorio di Lecco.

Lecco è in tutti i dipinti di Leonardo – svela Riccardo Magnani –. La Vergine delle Rocce ad esempio. Oppure il San Giovanni Battista, in cui sono dipinto la Rocca di Malgrate, Parè, lo sperone del Moregallo”. Esiste anche una mappa di Lecco tracciata sempre da Leonardo in persona, che Riccardo Magnani ha scovato nei fogli del manoscritto L, un codice leonardesco custodito negli archivi dell’Institut de France. Senza dimenticare naturalmente i disegni del traghetti sull’Adda, oppure il Naviglio con le sue conche e le sue chiuse o il “Fiumelaccio il quale cade da alto più che braccia 100 dalla vena donde nasce, a piombo sul lago, con inistimabile strepitio e romore”, il Fiumelatte di cui Leonardo scrive nel Codice Atlantico... “Se solo venisse valorizzato, per il nostro territorio tutto ciò rappresenta un’opportunità immensa”, sostiene l’esperto.