
I lavoratori della Voss di Osnago davanti ai cancelli
Osnago (Lecco), 9 febbraio 2021 - La storica torneria di Osnago dopo 66 anni chiuderà i battenti, ma nessuno dei 70 dipendenti verrà licenziato. Al termine di una dura vertenza durata due mesi, con quasi 40 giorni di picchetto a oltranza 24 ore su 24 al cancello dello stabilimento, è stato ufficialmente firmato ieri l’accordo raggiunto tra i manager italiani che rappresentano i vertici della tedesca Voss, che nel 2016 hanno rilevato l’ex Larga, e i sindacalisti di Fim Cisl di Monza Brianza Lecco e Fiom Cgil Lecco. Nessuno, forse, avrebbe scommesso un centesimo su un’intesa. "Credo che con questo accordo, si sia raggiunto il livello massimo di mediazione possibile – conferma il prefetto di Lecco, Castrese De Rosa che si è speso e impegnato personalmente a sostegno di operai e impiegati, senza ledere né mettere in discussione i diritto degli imprenditori bavaresi -. E’ la conferma che quando le parti, con il sostegno dei rappresentanti delle istituzioni agiscono con spirito costruttivo come comunità e non come somma di individui è possibile gestire anche le vertenze più complesse".
Per questo l’accordo è stato siglato nella sala del palazzo di governo di corso Promessi Sposi. L’intesa prevede il ricorso alla cassa ordinaria una volta scaduti i termini della Covid, con l’accesso ad un altro anno e mezzo di ammortizzatori sociali e, quindi, di un minimo di sostegno economico per le tute blu e gli amministrativi. Sono previsti incentivi all’esodo finalizzati al prepensionamento di chi è vicino alla pensione e buonuscite per chi magari riesce a trovare altri posti. Il capannone di via Stoppani, affittato come ramo d’azienda agli imprenditori tedeschi, potrebbe inoltre diventare sede di altre attività industriali e artigianali, con la possibilità di ricollocare chi è rimasto senza impiego. "Con pazienza e ragionando con la logica della ricerca delle soluzioni, è stata siglata un’intesa che soddisfa le parti e alle quali va dato atto del massimo impegno profuso", conclude il prefetto. Di contro i 70 dipendenti Voss si sono impegnati a smantellare il presidio che comunque è già stato smantellato dalla settimana scorsa.