DANIELE DE SALVO
Cronaca

Ultimo pranzo ai cancelli dopo 45 giorni di presidio

Fra i 70 della Voss di Osnago anche 32 donne hanno animato la protesta "Tutti insieme possiamo contrastare chi vuole rubare i nostri diritti"

Osnago (Lecco), 29 gennaio 2021 - Dopo 45 giorni e notti consecutivi, domeniche, Natale, Santa Stefano e Capodanno compresi, trascorsi all’addiaccio ai cancelli di quella che consideravano la "loro" fabbrica, ieri mattina i 70 dipendenti della Voss di Osnago hanno smantellato il presidio permanente. Sono tornati tutti a casa dopo aver raggiunto l’altro giorno un’intesa con gli amministratori delegali italiani del gruppo bavarese che nel 2016 ha acquisito la torneria fondata 66 anni fa.

"Il 27 gennaio è diventato anche per noi il nostro giorno della memoria - commenta Alessandra Crippa, 41 anni, che lavorava in quella che era la Larga dal 2007 -. Abbiamo combattuto come partigiani del lavoro la nostra resistenza". Lei è una delle 32 "donne di ferro" che hanno guidato e animato la protesta a oltranza, perché a tenere duro, confortare i colleghi nei momenti difficili, mantenere la postazione sono state soprattutto le donne. "Abbiamo dimostrato che insieme, con rispetto delle regole, civiltà e nel contempo fermezza è possibile contrastare chi intende con arroganza e supponenza rubare lavoro, diritti e dignità – aggiunge Lorenza Silvani della Fim Cisl Monza Brianza Lecco -. I lavoratori della Voss hanno combattuto e vinto per tutti". L’accordo prevede il ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali una volta scaduti i termini della cassa Covid probabilmente a fine marzo: significa che i dipendenti disporranno ancora verosimilmente di 18 mesi di cassa non Covid e successivamente della naspi, cioè l’indennità di disoccupazione. Nel frattempo si spera che in molti trovino un nuovo lavoro o siano riassunti da chi potrebbe avviare una nuova attività nei capannoni dell’ex Larga rimasti sfitti. "Sembra che ci sia già qualche manifestazione di interesse", rivela e auspica la sindacalista. Il presidio intanto è stato appunto smantellato, ma i 70 reduci della Voss domani si ritroveranno ancora fuori per un ultimo pranzo tutti insieme con chi li ha sostenuti.