
I fuochi d’artificio sono una delle attrazioni più attese in estate a Varenna ma quest’anno non sarà possibile mantenere lo spettacolo per motivi di sicurezza
Varenna (Lecco) – Troppi turisti e niente treni, saltano i fuochi sul lago a Varenna e la rievocazione storica dello sbarco dei rifugiati dell’Isola Comacina. L’overtourism e, soprattutto, la chiusura della linea ferroviaria Lecco-Sondrio-Milano, con i bus al posto dei treni, cancellano due dei momenti più suggestivi e tradizionali che si svolgono nella piccola perla del Lario. Dalla Proloco annunciano il drastico ridimensionamento della 42ª edizione della Festa del Lago di fine agosto.
“Non ci sono le condizioni di sicurezza”, spiega Pietro Campanari, presidente della Pro Varenna. In passato, durante la Festa sul Lago, il piccolo borgo di pescatori, che si estende su un fazzoletto di terra stretto tra lago e monti, ha portato in paese almeno cinquemila visitatori extra rispetto ai già soliti migliaia di turisti che ogni week end invadono Varenna. Senza treni sarebbe però troppo difficile consentire a tutti di arrivare, ma soprattutto, con i bus navetta sostitutivi che attraversano il centro storico, non c’è proprio lo spazio fisico per accogliere ulteriori persone e per muoversi, se non a fronte di possibili incidenti.
Grazie all’aiuto delle penne nere degli Alpini e degli operatori messi a disposizione dall’amministrazione comunale, tra agenti di polizia locale e ausiliari del traffico, non si sono mai verificati problemi, ma nessuno se la sente di rischiare la sorte in un contesto viabilistico e di iperaffollamento estremamente complicato. Non riuscirebbero a transitare nemmeno i soccorritori, in caso di necessità. Una Festa del Lago a metà dunque, forse meno, con qualche stand, e poco altro. Di certo non lo spettacolo pirotecnico e neppure la rievocazione storica dello sbarco, nel 1.169, dei profughi arrivati dall’Isola Comacina, dopo l’invasione e la distruzione da parte dei soldati di Federico Barbarossa e la maledizione scagliata dal vescovo di Como, Vidulfo.