
FOMBIO (Lodi)
di Paola Arensi
Il Covid sconfitto dall’arte per raccogliere fondi destinati alle realtà sanitarie. Nella prima zona rossa 2020 si moltiplicano le iniziative culturali. E tra quelle al castello di Fombio c’è la mostra pittura del corpo ‘Era virale’. La prima zona rossa e la "liberazione" dal Covid che vengono raccontate attraverso la body painting. Per idea del fotografo Biagio Duca di Milano, che ha fornito agli artisti manichini grezzi, gli artisti hanno usato la pittura del corpo per rappresentare il tema del Covid. La curatrice è Roxana Placane di Fombio, quinto posto alla 14esima edizione del Campionato italiano di body painting con l’opera, realizzata con pennello e spugna, "Lucifero", omaggio a Dante. La pittrice ha collaborato con artisti di tutta Italia a partire da aprile. Con lei Anna Penazzo, Federica Rigozzo, Giovanna Patta, Lucia Postachini, Lucia Tercale, Maria Cristina Pompei, Massimo Sala Orsi, Roxana Placane, Stefania Ferrari, UghyYozakura, Alex Hansen, Marta Rini, Michela Codazzi, Gilberta Bianchin, Emilia Bianchin. Coinvolti fotografi e videomaker: Duca (che sarà ospite relatore all’inaugurazione), Costy Denis Nikolas, Giovanni Perfetti, Marco Andreola. Doneranno inoltre le proprie opere: Sergio Almerares e Emanuela Zappa. La collettiva sarà inaugurata oggi alle 17,30 nel castello di Fombio. Con apertura ogni sabato e domenica (9.30-12.30 e 15.30-19.30) fino all’otto agosto.
Il manichino della fombiese rappresenta, in due lati, moltissimi significati: da un lato il figlioletto che, all’epoca del lockdown, aveva 7 anni e disegnava il mostro cattivo. Di fronte due mani che spezzano le catene e una terza, di un operatore sanitario, che inocula il vaccino e libera tutti dal Covid.