
A sinistra Paola Fargion e il marito Meir Polacco
Sueglio (Lecco) - «Quanto avvenuto durante la Seconda guerra mondiale rappresenta una delle pagine più buie nella storia dell’umanità, ma nel buio alcuni uomini sono stati capaci di sprigionare luce". E tra questi raggi di sole che hanno squarciato le tenebre della mostruosità dell’Olocausto, sostiene il rabbino di Torino Ariel Di Porto, c’è anche il commendatore Angelo Giacomo Carlo Moro, podestà di Acqui (Al) dal 1937 al 1944, scomparso nel 1964 a 80 anni. Ha fornito documenti falsi ad alcuni ebrei per salvarli, tanto da essere soprannominato Podestà degli Ebrei.
Per questo giovedì gli è stato tributato il riconoscimento postumo di Giusto tra le nazioni, la più alta onorificenza concessa dai responsabili dello Yad Vashem per la memoria degli eroi e dei martiri dell’Olocausto. Grazie a lui sono scampati alla disumanità dei nazisti anche l’ultimo rabbino capo di Acqui Adolfo Salvatore Ancona e suo nipote Giorgio Riccardo Polacco: sono il bisnonno e il papà di Meir Polacco, professore in pensione di 67 anni di Sueglio che ha aiutato la moglie 64enne Paola Fargion a ricostruire la storia del padre e dell’antenato, diventata il romanzo “Il Vescovo degli Ebrei“ del 2019, sulle cui ricerche è stato concesso il riconoscimento di Giusto tra le nazioni al Podestà degli Ebrei.
Alla solenne cerimonia, che ha visto la presenza del ministro per gli Affari economici e scientifici dell’ambasciata di Israele in Italia Raphael Singer, hanno partecipato anche il sindaco Sandro Cariboni e altri rappresentanti del piccolo paese della Valvarrone. Con un messaggio è intervenuto il presidente della Comunità ebraica di Torino Rav Ariel di Porto, del Museo Nazionale della Shoah di Ferrara Amedeo Spagnoletto, la vicepresidente della Comunità ebraica di Torino Alda Guastalla e i massimi esponenti istituzionali, militari e religiosi. Paola Fargion e Meir Polacco hanno permesso di salvare dall’oblio la memoria di un Giusto "che ha scelto il bene e il cui esempio è una candela che fa luce al nostro cammino".