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Lecco, una città multietnica: il 10% degli abitanti è straniero

Su 48.154 abitanti, gli stranieri residenti in città in maniera stanziale sono 4.216, di cui 2.192 donne e 2.024 uomini di Andrea Morleo

Immigrati a Lecco

di Andrea Morleo

Lecco, 8 agosto 2014 - Basta fare un giro per le vie del centro e ancor di più nella piazzetta del Centro commerciale «Meridiana», da anni assurta - chissà per quale strano motivo sociologico - a luogo di ritrovo per gli immigrati. Stesso dicasi per asili e qualsiasi scuola di ordine e grado, per non parlare delle fabbriche e dei reparti maternità degli ospedali della provincia vera cartina di tornasole di una città che cambia.  La certificazione di una Lecco diventata a tutti gli effetti una città interculturale e multietnica l’ha data l’Istat con gli ultimi dati sulla popolazione. Su 48.154 abitanti, gli stranieri residenti in città in maniera stanziale sono 4.216, di cui 2.192 donne e 2.024 uomini. Questo significa che il 10% della popolazione attuale del capoluogo è formata da stranieri, rappresentati addirittura da ben 98 nazionalità. Il dato, oltre che statistico, ha un enorme impatto sociale e politico che non sfugge a Corrado Valsecchi che ricorda come «nel 1993 a Lecco, anno di fondazione dell’associazione multietnica, erano presenti meno di 250 cittadini immigrati». In ventuno anni moltissimo è cambiato, con Valsecchi che da co-fondatore e primo presidente di «Les Cultures» è passato a promotore della civica («Appello per Lecco») sotto la quale Virginio Brivio si è candidato alle elezioni (vincendole) a sindaco della città. Così quando Valsecchi parla dei «processi mediatici, fiaccolate e manifestazioni che si facevano contro Les Cultures oltre 20 anni fa» ricorda un passato di rifiuto (spesso solo strumentale a fini politici) che si scontra con un presente nel quale invece si deve «immaginare il futuro e cercare, attraverso la buona amministrazione, di orientarlo e soprattutto di governarlo». Un presente che, spiega ancora Valsecchi, deve fare i conti «con questa popolazione che rappresenta il 10 % dell’intera comunità che dobbiamo far sentire, a tutti gli effetti, cittadini lecchesi». «Ricordiamoci che questi nostri concittadini sono contribuenti e lavoratori come noi e contribuiscono fattivamente allo sviluppo della nostra comunità». Un monito che in qualche modo rinvia all’appuntamento di settembre quando in Consiglio comunale sbarcherà la questione della cittadinanza, simbolica certo ma di rilievo. Ma anche il primo messaggio di un uomo che, come dicono i rumors, studia da sindaco e non a caso ha già messo avanti le mani sull’auto-candidatura di Brivio ad un mandato bis.

andrea.morleo@ilgiorno.net