I "problemi" dell’ospedale di Lecco, a voler utilizzare un eufemismo, e anche quelli del Leopoldo Mandic di Merate, sono finiti al centro di un’interrogazione presentata da Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi-Sinistra e Reti Civiche al presidente Attilio Fontana e all’assessore al Welfare, Guido Bertolaso (foto). "All’interno dell’Asst di Lecco, anche alll’ospedale Manzoni emergono diverse criticità. – spiega Milva Caglio di Alleanza Verdi Sinistra Lecco – In particolar modo, abbiamo riscontrato come sia alto il numero di dimissioni anche tra i dirigenti e molti di questi non sono stati più sostituiti. In un contesto Regionale in cui si tende a privilegiare la sanità privata alla pubblica, abbiamo presentato una interrogazione dettagliata, attraverso il nostro consigliere regionale Onorio Rosati per chiedere all’assessore Bertolaso come intende risolvere i problemi evidenziati al Manzoni di Lecco". L’interrogazione è vero e proprio cahiers de doléances che partendo dagli anni del Covid ricostruisce tutti i guai in cui è incappata la sanità in provincia di Lecco.
"Dal 2019, il personale dell’ospedale Manzoni è stato sovraccaricato di lavoro accumulando ad oggi, per ogni dipendente, un numero esorbitante di ore straordinarie e giornate di ferie non godute, rinunciando anche alle proprie giornate di riposo e mettendo quindi medici ed infermieri sotto stress - spiega Rosati - Negli ultimi 12 mesi, nei tre presidi dell’Asst DI Lecco (Lecco-Merate-Bellano), si sono dimessi in totale 300 dipendenti di cui, all’ospedale Manzoni, si son dimessi, dal reparto oculistica, quattro specialisti su cinque, tra cui l’ex primario, e hanno fatto altrettanto i primari che operavano nei reparti di neurochirurgia e medicina preventiva. La direttrice facenti funzioni delle professioni sanitarie, pur non avendo abbandonato l’incarico, non accetta più altri incarichi dirigenziali. Dal 2019 si sono dimessi anche 27 anestesisti e 14 psichiatri. Sono molteplici i reparti e servizi in appalto". Roberto Canali