ROBERTO CANALI
Cronaca

Sos Croce Rossa. I minorenni soli nel centro di Lipomo. Cinque sono spariti

Como, il delegato regionale per le emergenze: "Vanno inseriti la soluzione è temporanea". Il Comune continua a prendere tempo.

Sos Croce Rossa. I minorenni soli nel centro di Lipomo. Cinque sono spariti

Alla fine sono stati accolti nel centro di prima accoglienza dalla Croce Rossa di Lipomo i minori non accompagnati che lunedì si erano presentati di fronte agli uffici della Questura di Como in cerca di aiuto. "Siamo stati contattati dal prefetto Andrea Polichetti, con il quale abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione, e dai suoi uffici e non ci siamo tirati indietro anche se si tratta di una soluzione temporanea, per mettere al sicuro questi giovani che poi dovranno essere accolti in strutture loro dedicate – spiega Gian Luca Vicini, delegato regionale per le emergenze di Cri Lombardia –. Non è tanto un problema di accoglienza quanto di percorso di inserimento che è diverso, trattandosi di minorenni".

Attualmente nella struttura di Lipomo sono ospitate una cinquantina di persone, tutti adulti anche se spesso il centro accoglie anche nuclei famigliari. Il Comune di Como finora ha preso tempo, il sindaco Rapinese ha fatto sapere di non avere disponibilità di spazi in città per la loro accoglienza e di essere anche a corto di risorse visto che l’amministrazione ha già in carico 350 minori non accompagnati. Un rifiuto che ha indignato le associazioni, gli esponenti dei partiti e i gruppi di minoranza. Intanto, nonostante il pronto intervento di don Giusto Dalla Valle che fin dal primo giorno ha aperto le porte dell’oratorio di Rebbio per sistemarli almeno durante la notte, 5 dei 13 ragazzi che lunedì si erano presentati agli uffici della questura sono spariti. Nel centro di accoglienza di Lipomo sono arrivati solo i giovani provenienti dall’Egitto, gli altri che arrivavano dalla Tunisia hanno fatto perdere le loro tracce. "Speriamo che quelli che sono stati accolti a Lipomo siano abbastanza intelligenti da sfruttare l’opportunità che hanno e non scappino chissà dove - l’amara conclusione di Chiara Bedetti di Refugees Welcome Italia - E speriamo che anche i 5 che hanno deciso di andarsene riescano a trovare un’adeguata accoglienza, in un’altra città o in un altro paese. Mi hanno commossa questi ragazzini che continuavano a dire “grazie, grazie, grazie“".