DANIELE DE SALVO
Cronaca

Il download oscura Rembrandt. Ultima provocazione d’artista

Nicolò Tomaini ha ritoccato un capolavoro da 16 milioni

Nicolò Tomaini ha ritoccato un capolavoro da 16 milioni

Nicolò Tomaini ha ritoccato un capolavoro da 16 milioni

Una follia per alcuni, una provocazione per altri, un potente gesto artistico per i critici, una riflessione sull’epoca digitale per lui. L’artista lecchese Nicolò Tomaini (nella foto), 40 anni, ha "ritoccato" un capolavoro da 16 milioni di euro. Si tratta dell’autoritratto di Rembrandt, dipinto nel 1632 dal pittore olandese. È una piccola tavola, di dimensioni modesta, di 22x16 centimetri, ma che vale tantissimo, perché è stata battuta all’asta nel 2020 per la cifra record appunto di 16 milioni di euro.

Nella sua ultima controversa performance, dopo le statue di Olindo e Rosa a due passi dalla casa della strage di Erba, Nicolò ha coperto parte del capolavoro, dipingendoci sopra uno schermo nero con il simbolo del caricamento dei download. A mettere a disposizione l’opera è stato Arjun B. Singh, magnate indiano dell’alta finanza.

"Ultima soluzione d’immortalità: caricamento di autoritratto di Rembrandt", è il titolo del gesto artistico. "È la mia ultima riflessione sull’immortalità nell’epoca digitale – spiega l’autore lecchese –. Viviamo in una realtà sempre più filtrata, sospesa, simulata. Anche il volto di Rembrandt, simbolo della ricerca dell’interiorità, finisce per essere ridotto a una finestra che non si apre mai, bloccata nell’eterno caricamento della nostra epoca, dove l’apparenza digitale ha soppiantato la profondità dello sguardo reale".

"Il più potente gesto artistico dell’ultimo decennio", sostengono alcuni critici d’arte. Molti cultori sperano che il quadro possa essere riportato all’origine. D.D.S.