
Danilo Villa, sindaco di Verderio
Verderio (Lecco) – Dallo scontro politico e amministrativo, alle carte bollate. Poker di denunce per il sindaco di Verderio, probabilmente un record per chi indossa la fascia tricolore da una decina di mesi. Abuso di potere, minacce a pubblico ufficiale, calunnia e diffamazione sono le ipotesi di reato di cui potrebbe dover rispondere in un’aula di tribunale. A denunciare per quattro volte Danilo Villa, eletto lo scorso giugno con uno schiacciante 62%, sono stati i consiglieri comunali di opposizione. A rivelarlo è stato lo stesso primo cittadino durante l’ultima seduta di consiglio comunale, a cui tra i quattro esponenti di minoranza ha partecipato solo Francesco Manfredi, il candidato avversario alle ultime elezioni comunali.
Rispondendo proprio a quest’ultimo, che ha lamentato di non essere stato coinvolto nella stesura di alcuni regolamenti, il sindaco ha sentenziato contrariato che "collaborare e condividere significa dialogare, mentre io sono stato più volte convocato in caserma dai carabinieri per notificarmi quattro denunce da parte vostra”. “Si sbaglia, non sono quattro”, la replica del capogruppo di opposizione. “Sono stato denunciato per abuso di potere, minacce a pubblico ufficiale, calunnia e diffamazione”, la controreplica del sindaco.
In effetti le denunce sono “solo" due ma con quattro accuse. Si riferiscono a uno scambio di accuse tra il sindaco e il candidato sconfitto durante la seduta di insediamento, scambio di accuse che il perdente ha interpretato come minatorie, tanto da spingerlo a rivolgersi ai magistrati della Procura della Repubblica. Un comportamento inusuale se non inedito nell’ambito del confronto e della dialettica politica.