Sequestrata piantagione di marjiuana, un fermato

I carabinieri di Sondrio scoprono un appezzamento con una quarantina di piante. Nei guai un trentenne

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Lo tenevano d’occhio da tempo. Finchè il maggiore Nicola Leone, alla guida della Compagnia carabinieri di Sondrio, ha fatto scattare il blitz del suo pool che ha dato esito positivo.

In un appezzamento nei boschi di Castello dell’Acqua gli investigatori del Nucleo operativo, agli ordini dell’ufficiale, hanno fatto un accurato sopralluogo rinvenendo una vasta area coltivata a marjiuana. Si tratterebbe di una piantagione, posta sotto sequestro, curata da un giovane “coltivatore“ del posto che, al termine degli accertamenti nella caserma “Alessi“, sede del Comando provinciale dell’Arma, sarebbe stato sottoposto a fermo. Poi in serata solo indagato? O ai domiciliari? L’indagine è coordinata dal magistrato di turno. Nelle prossime ore si dovrebbero conoscere i contorni più precisi della vicenda. "Sono piante per uso personale, non per la commercializzazione", la difesa del presunto coltivatore in lacrime davanti alla fidanzata.

Sono una quarantina le piante pronte all’essicazione della rigogliosa piantagione non lontano da casa del fermato, un insospettabile del paese orobico. Nella casa i militari avrebbero trovato anche un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento, oltre che una discreta somma di denaro in contante sul cui lecito possesso o meno sono ancora in corso verifiche. "Sono i nostri risparmi. Non faccio lo spacciatore e neppure produco droga per la vendita. La sostanza serve a me. Lo spiegherò al giudice", ha replicato. Mi.Pu.