REDAZIONE LECCO

Seminati nei torrenti sette quintali di trote iridee

Appassionati dalla Lombardia ma anche da tutta Europ plaudono al ripopolamento

Il lago di Como e i torrenti lecchesi si ripopolano di trote. Dopo l’eliminazione dell’embargo a coregoni, lavarelli, trote appunto, temoli e salmerini alpini nelle acque dei laghi e dei fiumi lombardi che rischiava di ridurre sul lastrico pescatori e ristoratori locali, i volontari della Fipsas di Lecco hanno annunciato l’immissione di 7 quintali di trote iridee in tutti corsi d’acqua che gestiscono.

"Un segno concreto di attenzione nei confronti dei pescatori sportivi appassionati alla pesca della trota di torrente", spiega Stefano Simonetti, presidente della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee della provincia di Lecco. Cinquanta chili di trote verranno immessi nel Gallavaresa ad Erva, altrettanti a Calolziocorte in località Folla, 70 chili nel Caldone a Lecco, 69 nel Bevera a Costa Masnaga, frazione Colombaio, 30 nel Varrone a Dervio, area Ponte di Legno della Sp 72, 40 nel Troggio a Introbio lungo la Sp 62, 40 nel Pioverna a Primaluna a Ponte Barcone, 260 sempre nel Piorverna tra Cortenova e Taceno, mezzo quintale di nuovo nel Varrone a Premana e altri 50 chili nel Varroncello a Pagnona, area di Ponte dei Giabbi.

Poiché sono pesci considerati non autoctoni, si tratta di trote adulte sterili, per evitare che prolifichino e invadano l’habitat naturale di specie autoctone. "La semina di trote adulte e sterili non comporta alcun danno per i nostri torrenti – conferma il presidente della Fipsas lecchese – Continua il nostro impegno per la diffusione di una pesca sportiva e ricreativa sostenibile in favore dei tanti appassionati e sportivi della provincia di Lecco e in favore di tanti pescatori lombardi".

L’apertura della pesca alla trota richiama nel Lecchese molti pescatori sportivi provenienti da Milano, Monza, Sondrio, Como e Bergamo ma anche pescatori che arrivano da tutta Europa, sia per pescare sia per vedere luoghi unici nel loro genere sia per godere dei piatti tipici della Valsassina e del lago. "La semina di 700 chili di trote – sottolinea Stefano Simonetti – è un segnale concreto per la diffusione della pesca sportiva, per mantenere la presenza della trota e anche quella dei pescatori nei nostri torrenti e corpi idrici".

D.D.S.