Sei mesi per contare i danni dell’assalto dei pirati informatici

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Prima di andare all’arrembaggio dei server e dei sistemi infornatici dell’Agenzia di tutela della salute dell’Insubria, di cui fanno parte territori della provincia di Como, Varese, gli hacker hanno colpito anche i database dell’Asst di Lecco. È successo alla fine dello scorso dicembre. I pirati informatici hanno preso di mira sia la rete interna agli ospedali di Lecco e di Merate, compreso il centro vaccinale comunale di Merate, sia i sistemi in private cloud erogato dai datacenters di Aria, la Spa regionale per l’innovazione, mettendo fuori uso i sistemi vaccinali, di Radiologia, Cup, Laboratorio, Anatomia patologica, Oncologia, Centro prelievi, Anestesia, Nefrologia, delle sale operatoria, dei Pronto soccorso, di trasmissione delle immagini, delle richieste di tamponi per il Covis e l’intranet aziendale. Sarebbero stati trafugati parecchi dati e sarebbe stato chiesto anche un riscatto, tramite mail ad alcuni medici e messaggi comparsi sugli schermi di alcune postazioni. I dirigenti della sanità pubblica provinciale lecchese non hanno però mai confermato tali circostanze, anzi le hanno smentite. Gli accertamenti su quanto accaduto tuttavia sono stati ultimati solo settimana scorsa, come rivelato dal consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Raffaele Erba al termine della Commissione Bilancio del Pirellone, durante la quale proprio i vertici di Aria hanno relazione sui continui assalti degli hacker ai server della sanità lombarda: "Il ritardo relativo all’analisi delle criticità lascia sbalorditi – ha commentato proprio l’esponente pentastellato -. Ad esempio, l’Asst di Lecco è stata attaccata a fine dicembre 2021, l’analisi è stata conclusa solo sei mesi dopo. D.D.S.