Scoperto dalla Guardia di Finanza un giro di fatture false

Scoperto dalla Guardia di Finanza un giro di fatture false

Scoperto dalla Guardia di Finanza un giro di fatture false

Scoperto dalla Guardia di Finanza di Varese un giro di fatture false che ha coinvolto un’azienda brianzola operante nel commercio all’ingrosso di valvole per impianti industriali, che ha messo in atto il meccanismo fraudolento ed un pensionato del varesotto, del tutto ignaro della vicenda. I finanzieri sono partiti dall’incoerenza emersa a carico di un ignaro contribuente di Castellanza il quale, ormai pensionato, nonostante la partita Iva fosse cessata da anni, risultava destinatario di ingenti volumi di fatture, quindi sono riusciti a individuare e debellare la frode basata su una triangolazione di fatture false emesse ed annotate. Per il funzionamento della frode fungeva da fulcro una terza società cartiera, situata in Valsassina, a Margno, che fungeva da filtro, acquistando fittiziamente la merce dall’ignaro pensionato senza alcun esborso finanziario e rivendendo la stessa all’azienda brianzola beneficiaria del sistema criminale. In questo modo quest’ultima società, da un lato, poteva usufruire di fittizi costi in grado di abbattere i ricavi e notevoli risparmi in materia di Iva che portava in detrazione e dall’altro riusciva a drenare ingenti utili extracontabili a vantaggio degli amministratori della stessa. L’articolata attività di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle di Busto, condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto sotto quello penale, ha consentito di constatare in capo ai due amministratori delle società un ingente risparmio fiscale, conseguito attraverso reiterate omissioni di versamento delle imposte. I due amministratori destinatari delle indagini hanno seguito la strada del "procedimento con adesione" che permette al contribuente di evitare un processo tributario con l’amministrazione finanziaria: i responsabili hanno formulato istanza per le annualità 2016, 2017 e 2018, consentendo di definire l’accertamento che ammonta complessivamente a 1.290.000 euro, già versati nelle casse dello Stato. R.F.