Montevecchia, 7 gennaio 2025 – Stavano scomparendo, ma gli scoiattoli rossi a fatica sono riusciti a riconquistare la Valle del Curone, una degli ultimi habitat a due passi da Milano dove è possibile ammirarli in libertà. Li ha aiutati l’uomo, che li ha reintrodotti tra 1998 e il 1999.
A distanza di 25 anni però gli scoiattoli rossi non sono ancora salvi. Anzi. Gli scoiattoli grigi nordamericani, importati e trapiantati artificialmente, stanno mettendo a repentaglio la specie nativa, che rischia così di nuovo l’estinzione.
Per salvaguardarli e salvaguardare la biodiversità, i ricercatori dell’Università degli studi di Milano e le Gev, le Guardie ecologiche volontarie del Parco regionale del Curone, hanno avviato un’attività di monitoraggio e chiedono aiuto a quanti frequentano l’oasi naturale nel cuore della Brianza lecchese.
La “battaglia”
“Nonostante gli sforzi per reimetterli nel nostro Parco, gli scoiattoli rossi europei rimangono a rischio – spiega Marco Molgora, ex presidente del Parco che ha lanciato il progetto – Gli scoiattoli grigi del Nord America li stanno soppiantando e possono portarli all’estinzione. Stanno meno in letargo e saccheggiano le riserve alimentari degli scoiattoli rossi, che così hanno meno probabilità di riprodursi e sopravvivere”.
Gli scoiattoli grigi inoltre sono molto più spavaldi, trascorrono molto tempo a terra al posto che sugli alberi, non hanno paura delle persone a cui si avvicinano per chiedere cibo, come fossero animali domestici o piccioni in piazza Duomo.
“I giardinetti pubblici o dei condomini e quelli delle ville sono pieni di nonni e bambini che nutrono gli scoiattoli grigi direttamente dalle loro mani – conferma Molgora – Potrebbe finire come in Inghilterra, dove gli scoiattoli rossi sono stati completamente soppiantati da quelli grigi”.
L’appello ai visitatori
Per capire quali zone gli scoiattoli grigi abbiano invaso e in quali invece resistono gli scoiattoli rossi nostrani, e quindi consentire agli esperti di valutare se e come intervenire, è sufficiente inviare tramite Google Maps alle Gev la posizione degli avvistamenti e specificare la specie dell’animale avvistato.
Già, ma come distinguere i rossi dai grigi? Il colore della pelliccia infatti può trarre in inganno, perché varia dal marrone al rosso, fino al nero. “Lo scoiattolo rosso, esclusa la coda è lungo, tra i 20 e i 25 centimetri – risponde l’ex presidente del Parco -. Il metodo migliore tuttavia è osservare le orecchie. Se presentano dei lunghi ciuffi di pelo, allora è certamente uno scoiattolo rosso”.
Oltre ad avere un pelo grigio cenere, con parti rosso mattone su fianchi, zampe e capo, una coda lunga e folta, lo scoiattolo grigio ha invece le orecchie sempre prive di ciuffi. Solitamente poi è molto più grosso, può misurare dai 40 centimetri al mezzo metro. Occhi aperti e smartphone in mano allora, la salvezza degli scoiattoli rossi europei dipende anche da chi frequenta il Parco del Curone.