Fuga in Russia con la figlia: madre condannata a Lecco

Nel 2011 la donna, oggi 48enne, espatriò dall’Italia con la bambina di sette anni: il padre non ha potuto più vedere la piccola

Palazzo di Giustizia a Lecco

Palazzo di Giustizia a Lecco

Lecco -  Era fuggita all’estero con la figlia – all’epoca dei fatti minorenne – e per sottrazione di minore è stata condannata a due anni e 4 mesi dal giudice monocratico Paolo Salvatore. La vicenda nasce in un paese della Brianza lecchese: marito brianzolo, moglie originaria della Russia si separano, la figlia viene affidata dal tribunale dei minorenni in via esclusiva al padre, ma nel 2011 O. B., oggi 48enne, fugge dall’Italia con la figlia di sette anni e il padre non vedrà più la figlia. Anzi – come ha ricordato nella deposizione al processo – non ha avuto la possibilità di mettersi in contattato per le festività e il suo compleanno.

Un caso – quella dalla donna tornata in Russia – che aveva destato grande clamore in Brianza. L’ex marito della 48enne ha ricordato che era riuscito a ricostruire dove fosse la figlia, grazie a una email della scuola brianzola che comunicava il trasferimento della bambina di 7 sette anni in un istituto scolastico di San Pietroburgo. Poi il silenzio. L’ex marito presentò una denuncia ai carabinieri e in aula hanno deposto i militari che hanno effettuato le indagini e una psicologa di Retesalute che all’epoca era stata incaricata dal tribunale dei minorenni di seguire la bambina.

Al processo è emerso che la madre – dopo aver portato la figlia a San Pietroburgo – sarebbe tornata in Italia. Il pm Caterina Scarselli ha chiesto la condanna – per sottrazione di minore – della donna a 2 anni e 6 mesi, mentre il legale della donna – l’avvocatessa Giovanna Corti – ha lamentato un difetto di giurisdizione sulla vicenda, quindi invocato l’assoluzione. Il giudice Paolo Salvatore ha inflitto due anni e 4 mesi di reclusione.