DANIELE DE SALVO
Cronaca

Risucchiato dalla diga. Canoista riesce a salvarsi

È stato risucchiato dalla diga di Olginate per essere poi "risputato" dall’altra parte. È vivo per miracolo, o per...

Chi ha assistito alla scena ha temuto il peggio vista. la forza dell’acqua invece il canoista di 66 anni è rispuntato oltre le chiuse

Chi ha assistito alla scena ha temuto il peggio vista. la forza dell’acqua invece il canoista di 66 anni è rispuntato oltre le chiuse

È stato risucchiato dalla diga di Olginate per essere poi "risputato" dall’altra parte. È vivo per miracolo, o per pura fortuna, il canoista di 66 anni che ieri mattina ha attraversato la diga di Olginate tramite cui si regola l’afflusso e la porta dell’acqua tra il lago di Garlate a monte e il lago di Olginate e l’Adda a valle. Le paratie dello sbarramento erano semichiuse, immerse in acqua, generando vortici e mulinelli in cui avrebbe potuto restare intrappolato o che avrebbero potuto schiacciarlo sul fondale o contro i pilastri della diga. Il canoista si è avvicinato troppo alla diga, nonostante i cartelli di pericolo e di divieto, il cavo teso da una sponda all’altra e le boe che delimitano la zona di navigazione. Ha provato a tornare indietro, ma la corrente era troppo forte e lo aveva ormai intrappolato, trascinandolo verso la diga. Il custode lo ha visto e gli ha gettato un salvagente a cui aggrapparsi, ma non è bastato. La forza dell’acqua lo ha strappato dalla canoa e trascinato a fondo, sotto le chiuse.

Chi ha assistito alla scena e non lo ha più visto era certo dell’inevitabile. Invece, dopo interminabili secondi, il sessantaseienne è rispuntato come un tappo di sughero dall’altra parte dello sbarramento. Sebbene senza fiato e stremato dalla fatica, spinto dalla forza della disperazione è riuscito ad avvicinarsi a nuoto a riva. Lo hanno soccorso i vigili del fuoco di una squadra nautica del comando provinciale di Lecco, i soccorritori dell’eliambulanza di Como i cui piloti sono atterrati su un fazzoletto di sponda, e i Volontari del soccorso di Calolzio. Il canoista è stato trasferito d’urgenza in ospedale a Lecco, non solo incredibilmente vivo, ma nemmeno in condizioni gravi.

D.D.S.