Riattivati dai tecnici due pozzi del secolo scorso

Inoltre Lario Reti Holding ha chiuso anche i rubinetti dell’acquedotto Brianteo che attinge dal lago di Como

Erano chiusi e inutilizzati da almeno due lustri, ma per fronteggiare l’emergenza idrica li hanno riattivati. I tecnici di Lario Reti Holding, che è la società per la gestione del servizio idrico integrato in provincia di Lecco e anche in altri paesi di altri territori, sono tornati ad attingere acqua da due pozzi realizzati a metà del secolo scorso. Si trovano nel sottosuolo della città, uno nel cortile del palazzo comunale, tanto da chiamarsi pozzo municipio, l’altro sotto l’istituto Antonio Badoni: sono in grado di erogare intorno ai 40 litri d’acqua al secondo ciascuno. "Non venivano utilizzati perché non servivano - spiegano da Laril Reti Holding -. Bastavano in città le 47 sorgenti attive". Non sono però vere e proprie riserve idriche, perché dipendono dalle falde acquifere a cui sono collegati. Potrebbero quindi "esaurisirsi" improvvisamente in seguito al cambiamento delle molte condizioni imprevedibili da cui dipendono. Al momento tuttavia i due pozzi funzionano e consentono di mitigare la situzione di forte siccità. Per fronteggiare lo stato di allerta, da Lario Reti Holding hanno intanto chiuso pure i rubinetti dell’acquedotto Brianteo, che attinge direttamente dal lago di Como, verso le province di Monza e Como. Non li hanno chiusi tutti, ma è stato ridotto il flusso delle derivazioni. In molti paesi invece i sindaci hanno già razionalizzato l’acqua, vietando l’utilizzo di quella potabile per scopi non alimentari né igienici: niente piscine piene, né orti e giardini innaffiati e nemmeno il lavaggio delle auto. Il provvedimento potrebbe essere esteso ovunque. Le criticità maggior al momento si registrano in Valsassina e lungo il lago. D.D.S.