
Resta chiusa la pizzeria della testa di legno e non solo della sorella minore del boss della ‘ndrangheta lecchese. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale amministrativo regionale di Milano. I magistrati del Tar hanno infatti respinto il ricorso presentato da Angelo Gandolfi, imprenditore di 49 anni di Calolziocorte, proprietario della pizzeria "Le Chich" di Galbiate, chiusa per la terza volta lo scorso ottobre dal prefetto di Lecco, Castrese De Rosa (foto), con una interdittiva per il rischio di infiltrazioni.Il 49enne sarebbe in affari con Valentina Trovato, 58 anni, la sorella più piccola del 74enne Franco Coco Trovato, il padrino della picciotteria lecchese condannato all’ergastolo al 41bis. Lei è pure l’ex moglie del 68enne Luigi Alcaro, catturato nel 2006 nella retata di "Oversize" per traffico di droga. E’ inoltre suocera di Vincenzo Marchio, classe ‘83, finito in manette lo scorso febbraio con l’operazione “Cardine-Metal Money“ per smantellare l’impero milionario di rifiuti radioattivi del 72enne compare Cosimo Vallelonga, altro capobastone della mala lecchese. La pizzeria prima apparteneva alle figlie di lei.
Il ristoratore è stato anche condannato a pagare 1.500 euro più oneri e accessori. Nella sentenza si legge di "solidarietà dimostrata al clan in occasione di un lutto familiare, prosecuzione dell’attività... assunzione di un dipendente già impiegato nell’impresa interdetta, collaborazione attiva da parte di un esponente della famiglia". Per il prefetto di Lecco e gli investigatori del Gruppo antimafia locale è l’ennesimo riconoscimento dell’inappuntabile lavoro svolto: su 15 interdittive firmate nel 2021, 26 negli ultimi due anni, non ne è stata cassata nemmeno una, segno che i loro timori e i loro provvedimenti sono più che fondati e provati. Daniele De Salvo