"Ugo era un ragazzo d’oro, amava il suo lavoro e viveva per quello. Era un nipote buono e volenteroso, nel pieno della gioventù. Stava iniziando a fare progetti per il futuro con la fidanzata e invece se n’è andato così, lasciando un vuoto incolmabile". Così lo zio Mosè Merlo ha voluto ricordare Ugo Gilardi, il giardiniere di trent’anni morto mercoledì mattina per un tragico incidente sul lavoro. Mentre stava tagliando alcune piante in via Fermi, proprio a due passi da casa, è rimasto schicciato da un mezzo cingolato caricati sul camion. Ieri l’ultimo saluto con i funerali celebrati dal parroco don Paolo Ventura all’oratorio di Villa San Carlo, proprio per permettere la presenza dei molti amici e conoscenti nel rispetto delle disposizioni vigenti.
"Eravamo coscritti, entrambi del 1990, abbiamo frequentato le elementari insieme - lo ha ricordato il sindaco, Matteo Colombo -. Ugo era un ragazzo solare, amava molto il suo lavoro. Era impegnato come volontario nell’organizzazione della Festa Alpina. Non ci sono parole per una simile tragedia". Ugo Gilardi era molto conosciuto in paese: prestava servizio come volontario dell’Aido, frequentava il gruppo folkloristico dei Picètt e la parrocchia. Abitava nella frazione di Pontevilla, in via Postale Vecchia.
Vladimiro Dozio