Prove di salvataggioper il canyoning

I volontari del Cnsas lombardo hanno simulato una missione di salvataggio in una gola del torrente Acquaduro a Introbio, recuperando due torrentisti appesi a 55 metri di altezza. Testando l'operatività in contesti difficili, si è dimostrata l'importanza dell'addestramento.

INTROBIO

Grandi manovre in forra. Nei giorni scorsi quindici tecnici del gruppo forra del Soccorso alpino e speleologico lombardo hanno recuperato ed evacuato due torrentisti rimasti appesi a 55 metri di altezza mentre discendevano lungo le strette e ripide gole del torrente Acquaduro in piena, a Introbio in Valsassina.

Questa volta si è trattato di un’esercitazione, la prossima probabilmente sarà una missione di salvataggio vera, perché il canyoning è una disciplina sempre più praticata in tutta la zona. I volontari del Cnsas lombardo hanno simulato l’attivazione di ricerca per il mancato rientro di due torrentisti: calate e ispezioni di pozze si sono susseguite senza sosta fino a quando i due dispersi – due tecnici del Soccorso alpino che si sono prestati a indossare le mute dei torrentisti in difficoltà - sono stati trovati appesi su due calate distinte, una di 55 metri: nell’addestramento erano feriti in modo lieve e collaboranti. I soccorritori hanno attuato manovre particolari di accompagnamento, con teleferiche e funi guida. La nottata tra cascata e rapide ha permesso di testare l’operatività delle squadre in contesti difficili, che capitano sempre più spesso.