Ponte crollato sulla Super 36: il cavalcavia di Annone verrà ricostruito entro il 2018

La Procura dispone il dissequestro. Ora si può passare alle ricostruzione con una spesa stimata di quattro milioni di euro

Il cavalcavia crollato sulla Super 36

Il cavalcavia crollato sulla Super 36

Annone Brianza, 28 aprile 2017 - Il ponte di Annone Brianza sulla Superstrada 36 è stato dissequestrato e ora potrà essere ricostruito entro il 2018. Si prevede una spesa di circa 4 milioni di euro. I tecnici di Anas sono già al lavoro da alcune settimane per progettare il cavalcavia che sostituirà quello franato lo scorso 28 ottobre addosso ad un automobilista in transito sulla Milano – Lecco, uccidendolo sul colpo, sotto il peso di un tir che da lì nemmeno avrebbe potuto passare. Architetti e ingegneri contano di terminare i disegni definitivi per quest’estate, poi si procederà subito alla gara d’appalto e quindi alla realizzazione. Nel giro di diciotto mesi al massimo, salvo imprevisti, si potrà quindi tagliare il nastro tricolore del nuovo viadotto, che verrà intitolato proprio a Claudio Bertini, il 68enne di Civate travolto dal crollo. Lo stesso vale per il sovrappasso di Isella di Civate, chiuso al transito pochi giorni dopo la tragedia di Annone perché altrimenti avrebbe potuto collassare anch’esso.

Le tempistiche sono le medesime, si presume tuttavia un costo leggermente più elevato che si aggira sui 4 milioni e mezzo di euro. Il duplice annuncio è giunto ieri sera, al termine della riunione convocata a Roma al ministero delle Infrastrutture per definire il piano di intervento e i dettagli tecnici dell’operazione. La notizia è stata comunicata dai due deputati democratici lecchesi Veronica Tentori e Gian Mario Fragomeli. «Progettazione e risorse sono definite e i tempi sono ormai certi», confermano i parlamentari dem. «Alla certezza dei tempi – sottolineano inoltre – si aggiunge quella della maggiore sicurezza per tutti, le nuove strutture saranno dimensionate in maniera adeguata ai trasporti eccezionali e verranno costruite in acciaio. Ciò permetterà, quindi, di rispondere adeguatamente anche alle esigenze del tessuto produttivo lecchese e brianzolo». La guardia ovviamente resta alta: «Continueremo a vigilare, in costante contatto con i nostri amministratori locali, fino alla conclusione dei lavori», assicurano, invitando nel contempo ad augurare che «tutte le polemiche vengano una volta per tutte messe da parte e si cominci finalmente a lavorare tutti insieme».