
Più rifiuti bruciati meno energia prodotta
Aumentano i rifiuti bruciati, ma diminuisce, sebbene di poco, l’energia prodotta. L’anno scorso a Valmadrera nell’inceneritore di Silea, la Spa pubblica provinciale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sono state bruciate 97mila tonnellate di spazzatura non riciclabile. Grazie a una turbina azionata tramite il calore generato dell’incenerimento, sono stati prodotti 80 milioni e mezzo di kWh di energia. Nel 2021 erano state invece bruciate 94mila tonnellate di immondizia e prodotti 81 milioni e mezzo di kilowattora. In otto anni, dal 2015 al 2022, nel termovalorizzatore di Valmadrera sono state bruciate quasi 760mila tonnellate di rifiuti e sono stati prodotti 600 milioni di kWh.
"Il dato della produzione di energia elettrica è migliorato dal 2020, grazie all’installazione della nuova turbina a vapore – spiegano Diego Rosani e Stefano Parolari, componenti del Comitato tecnico scientifico del termovalorizzatore di Silea con il professor Stefano Campanari –. La produzione elettrica è salita tra 0,83 e 0,88 kWh per ogni chilo di rifiuto, contro gli 0,73-0,77 kWhkg medi degli anni precedenti". Il 43% dei rifiuti bruciati sono prodotti dai lecchesi: non sono bastati ad alimentare e far funzionare a pieno regime le linee dell’impianto. Il 56% è così arrivato da altre province della Lombardia, l’1% dal resto d’Italia. Secondo gli esperti l’inceneritore è ad elevata efficienza energetica, superiore alla soglia normativa, mentre gli ossidi di azoto, come gli altri inquinanti sono rimasti sempre al di sotto dei parametri massimi consentiti. Oltre che per la produzione di energia, i rifiuti bruciati presto alimenteranno un impianto di teleriscaldamento tra Valmadrera, Lecco e Malgrate, progetto contestato da ambientalisti e comitati per la salute pubblica. D.D.S.