Morto dopo aver mangiato un fiore, l’esperta: “Da noi piante più pericolose di molti funghi”

L’analisi dopo la morte di Stefano Bonacina, un botanico dilettante che ha utilizzato un fiore velenoso per prepararsi un piatto a base di verdura

La guardia ecologica Milena Villa

La guardia ecologica Milena Villa

“Si raccoglie e si mangia solo quello che si conosce e di cui si è sicuri, altrimenti bisogna lasciar stare". È la regola d’oro per quanti raccolgono erbe e fiori selvatici per mangiarli secondo Milena Villa (foto) , 64 anni, guardia ecologica volontaria del Parco regionale di Montevecchia, esperta di flora del territorio, che in 24 anni di ricerche ha censito 1.180 esemplari di specie, sottospecie e ibridi e pubblicato uno studio sulla rivista Natura

Ci sono molte piante velenose?

"Sì, molte sono solo tossiche, ma tante sono mortali, più dei funghi e di quanto normalmente si immagini: il mughetto ad esempio, la fitolacca, il colchicum, l’oleandro... Purtroppo il tarassaco può essere facilmente scambiato proprio con qualcuna delle piante mortali".

Ci sono “trucchi“ modi per riconoscere le piante tossiche?

"No, non ci sono elementi specifici. Non è come coi funghi che solitamente vengono indicati come velenosi se hanno un anello sotto al gambo o colori vivaci. Con le erbe, i fiori e le piante è molto facile confondersi se non li si conosce bene. Inoltre possono essere tossiche parti diverse, come i tuberi, le foglie, oppure i fiori. Inoltre non basta bollirle per eliminarne la tossicità. Per questo non bisogna mai essere azzardati".

Per venire intossicati occorre ingerire le piante velenose o basta toccarle?

"Per fortuna bisogna mangiarle; toccandole o portando alla bocca le mani con cui le si è toccate alla peggio si va in contro a una fastidiosa irritazione, ma nulla di più".