Pericolo valanghe, alcuni rifugi in quota restano chiusi

Alcuni rifugi d'alta quota sulle vette lecchesi restano chiusi per pericolo valanghe. Escursionisti sono avvisati di consultare bollettini meteo e valanghe prima di intraprendere gite. Alcuni rifugi rimangono aperti ma con avvertimenti sulle condizioni.

Pericolo valanghe e alcuni rifugi d’alta quota restano chiusi sulle vette lecchesi. Raggiungerli è troppo pericoloso e alcuni escursionisti imprudenti potrebbe interpretare la scelta di aprire come un invito a raggiungerli e sfidare la sorte. Rimane chiuso anche questo fine settimana ad esempio il rifugio Luigi Brioschi in cima ai 2.410 metri del Grignone. "Anche questo fine settimana restiamo chiusi – comunica Alex Torricini, il capannat che lo gestisce -. Si raccomanda di consultare i bollettini meteo e sule valanghe e di pianificare bene gli itinerari prima di effettuare la gita".

Stessa scelta, sempre per il medesimo motivo, per il rifugio Rosalba, a 1730 di quota, alla base della cresta Segantini sulla Grigna Meridionale. È invece aperto il rifugio Luigi Azoni, appena sotto la vetta del Resegone, un’altra montagna simbolo della provincia di Lecco. "La neve si è relativamente assestata, le nevicate previste potrebbero tuttavia far variare velocemente la situazione – spiega e avverte il gestore Stefano Valsecchi -. Sconsiglio tutti i sentieri che salgono dal versante lecchese, l’unico abbastanza sicuro è la salita classica da Morterone e Brumano, su cui oggi potrebbe comunque esserci un rischio slavine in aumento.

La salita è possibile solo "se muniti di adeguata esperienza". Secondo gli esperti di Arpa Lombardia, il rischio di valanghe è marcato su Orobie Occidentali, Prealpi Bergamasche, Prealpi Bresciane, mentre è marcato su Retiche Occidentali, Retiche Centrali, Retiche Orientali, Adamello, Orobie Centrali. Il pericolo riguarda tutti i versanti al di sopra dei 1.300 metri di altezza

D.D.S.