
Cristina Pagano dirigente del Centro per l’impiego Il target del progetto va dai 18 anni ai 64 anni
Un patto territoriale per il lavoro in provincia di Lecco. Lo hanno firmato in 16, perché il lavoro in provincia di Lecco c’è, ma spesso non si trova chi è in grado di svolgere quel compito e quella mansione. A siglare l’alleanza sono stati amministratori e funzionari della Provincia di Lecco, imprenditori, formatori di diversi enti e agenzie di formazione, i ricercatori del Politecnico e i responsabili di diverse agenzie interinali. Partecipano inoltre al progetto sindacalisti, amministratori locali, rappresentanti di diverse associazioni imprenditoriali, operatori di cooperativa e fondazioni, insegnanti. "Tre i settori dell’economia lecchese sui quali saranno concentrati gli interventi e le azioni da intraprendere a livello locale – spiega il consigliere provinciale delegato Antonio Pasquini -. Sono l’elettronico, il metalmeccanico, il turismo e ristorazione. Per sostenere un tessuto economico dinamico ed esigente come quello che caratterizza il nostro territorio è necessario accrescere ulteriormente la capacità di fare rete tra gli attori pubblici e privati che operano nell’ambito della filiera istruzione, formazione, rinvigorendo questa caratteristica che storicamente contraddistingue il nostro territorio". "La finalità del progetto è dotare il territorio lecchese di nuove competenze, indirizzando l’offerta formativa sulla base di un’approfondita analisi dei fabbisogni e offrendo ai cittadini e alle imprese nuovi servizi a supporto delle politiche attive del lavoro e della formazione", aggiunge Cristina Pagano, dirigente dei Centro per l’impiego e il collocamento. L’iniziativa è rivolta a disoccupati, cassaintegrati, neet, lavoratori poveri tra i 18 e i 64 anni. Si conta di coinvolgere per cominciare 60 persone più un altro centinaio di partecipati ai corsi di orientamento, e che alla fine del percorso almeno il 40% di loro abbia trovato un lavoro idoneo. "Sono certo – sostiene Antonio Pasquini - che questa nuova progettualità, che mira innanzitutto a ridurre il gap tra la domanda e l’offerta di lavoro rispetto ai profili professionali più richiesti dalle nostre attività economiche, potrà contribuire a rendere il nostro mercato del lavoro più efficiente e inclusivo". Daniele De Salvo