D.D.S.
Cronaca

Paderno d'Adda, lavori per il ponte San Michele ancora fermi/ VIDEO

Manca anche il progetto definitivo. Non si sa quando comincerà l'intervento di restauro da oltre 20milioni di euro

Il ponte di Paderno

Paderno d'Adda (Lecco), 11 febbraio 2018 – Il ponte di Paderno d'Adda verrà rimesso a nuovo. Quando e come però non si sa. I lavori di ristrutturazione del San Michele avrebbero dovuto cominciare nel 2018, secondo gli accordi stipulati tra i tecnici di Regione Lombardia, del ministero delle Infrastrutture e di Rfi, l'ente proprietario dell'imponente e storico viadotto. Per l'occorrenza sono stati stanziati oltre 20milioni di euro. Ad oggi tuttavia non solo non è stato pubblicato il bando per individuare chi si dovrebbe occupare dell'intervento, ma non sono stati approvati neppure i progetti definiti e esecutivi.

Nemmeno il sindaco Renzo Rotta dispone di maggiori informazioni. "Se ne parla da tempo e ne ho sentite tante in merito, ma non disponiamo di certezze né sulle tempistiche né sull'eventuale ipotesi di una eventuale chiusura al transito ferroviario e veicolare del San Michele – riferisce il primo cittadino -. Ovviamente, al di là della soddisfazione per la valorizzazione di una struttura che rappresenta anche un'attrazione turistica e un simbolo per il nostro territorio, siamo tutti preoccupati per le ripercussioni sul traffico stradale e la circolazione ferroviaria con le inevitabili conseguenze che potrebbero esserci in paese. Il ponte infatti è soprattutto il principale collegamento tra le province di Lecco e Bergamo".

In base a quanto emerso fino ad ora, l'intervento programmato permetterà di consolidare l'intera infrastruttura realizzata alla fine dell'800, sistemando e rinforzando i parapetti, di asfaltare la strada che corre sul piano superiore e di adeguare alle attuali esigenze la rete ferroviaria che passa in mezzo al ponte, al livello inferiore, in modo che i treni possano transitare ad una velocità di 70 chilometri orari rispetto agli appena 15 attuali. Il prezzo da pagare potrebbe però essere molto alto per chi abita in zona e i pendolari, cioè appunto la paralisi della circolazione stradale e ferroviaria almeno durante parte della durata dei lavori.