È preoccupato Gianpaolo Torchio, sindaco di Paderno d’Adda. E non solo e non tanto perché il rimpiazzo o i rimpiazzi del ponte San Michele precluderanno la possibilità di essere riconosciuto tra le meraviglie del mondo dell’Unesco. Piuttosto è preoccupato per il traffico, specialmente di mezzi pesanti, che un nuovo viadotto veicolare porterà in paese in tutta la zona, sia che lo si costruisca a Paderno, sia che lo si realizzi poco più a nord, a Imbersago.
"In nessuna delle tre opzioni presentate viene indicato come potrebbero essere gestiti i flussi di traffico destinati a triplicare e a portare più di 2mila mezzi pesanti a ridosso, se non dentro ai nostri centri abitati – spiega –. Questa è la preoccupazioni di tanti sindaci dei paesi a noi vicini. Un nuovo ponte tra l’Isola bergamasca e la Brianza serve, in primo luogo per garantire trasporti ferroviari migliori di quelli attuali sulla nostra linea. La sua realizzazione non può essere però pensata al di fuori dalla gestione della viabilità e del traffico". Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture, però lo tranquillizza: "Stiamo lavorando anche a questo, è un problema che non sottovalutiamo".
D.D.S.