Ostetricia sempre a rischio, serve la deroga

Il reparto del Mandic non ha raggiunto le 500 nascite annuali

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All’ospedale di Merate si continua a nascere. Nonostante le dimissione dell’ex primario di Ginecologia e della sua aiuto, considerati tra i migliori ginecologici in Italia, al San Leopoldo Mandic nell’ultimo mese sono nati 22 bambini. Sono 3 in meno rispetto alla media dei 25 parti degli altri mesi dell’anno, prima delle dimissioni dell’ex primario e della sua aiuto appunto, ma sono aumentati sia le pazienti sia l’attività ambulatoria. Nell’ambulatorio ecografico sono state erogate 174 prestazioni, 49 delle quali nel primo trimestre, le altre 125 nel secondo e terzo.

Le prestazione erogate nell’ambulatorio della gravidanza a basso rischio gestito dalle ostetriche sono state invece 26, mentre in quello della gravidanza a rischio intermedio a gestione medica 91.

"Registriamo 22 parti nell’ultimo mese – spiega Roberto Bellù, direttore del dipartimento Materno infantile dell’Asst di Lecco, di cui fa parte il presidio meratese -. Di questi 4 sono tagli cesarei, dei quali 3 per precesarizzazione. La media dei parti da inizio anno era di 25 parti al mese. L’attività ambulatoriale è indicativa di netto aumento degli accessi".

La soglia minima dei 500 parti necessari per legge per scongiurare la chiusura del punto nascite del nosocomio brianzolo non verrà comunque raggiunta nemmeno in questo 2022, come già accaduto nel 2021. I parti saranno anzi in ulteriori drastico calo rispetto ai 489 dell’anno scorso. Significa che per evitare la serrata dell’Ostetricia di Merate occorre una apposita deroga.

D.D.S.