
I figli di Pierluigi Beghetto, Lorenzo e Daniele, scoprono la targa dedicata al padre. È stata collocata vicino all’anfiteatro un posto pensato e realizzato proprio dalla vittima
Esino Lario (Lecco) – Lui non c’è più, ma gli abitanti di Esino non lo dimenticano e il suo ricordo rimane vivo più che mai. Nel primo anniversario della sua morte, a Esino Lario è stata celebrata una messa ed è stata svelata una lapide in memoria di Pierluigi Beghetto, elettricista di 53 anni di Usmate Velate che si era innamorato del piccolo paese montano, dove aveva scelto di regalare il suo tempo e la sua competenza, sia come assessore esterno, senza mai chiedere in cambio un centesimo e rinunciando allo stipendio di amministratore locale, sia come volontario.
“Uno come Pierluigi non si dimentica, né in un anno, né in dieci e nemmeno in un secolo – sono le parole del sindaco Pietro Pensa, che lo aveva voluto come suo braccio destro –. Era una persona eccezionale, buona e sempre disponibile con tutti, una persona unica”. E proprio ad Esino, Pierluigi è stato anche ucciso, in maniera brutale, per un movente assurdi: ad ammazzarlo, a colpi di roncola, un vicino di casa, Luciano Biffi, settantenne, in preda ad un raptus per dei sacchi di pellet lasciati vicino a casa sua che sosteneva puzzassero e gli impedissero il passaggio.
Un delitto di una violenza inaudita, consumato con 18 – forse 20 – colpi di falcetto sebbene l’assassino, il mese scorso condannato a 24 anni di carcere, abbia poi sostenuto di non volerlo ammazzare: “Volevo solo spaventarlo”. “A ricordo di Pierluigi Beghetto, assessore del Comune di Esino Lario”, recita la targa di commemorazione, affissa su un masso. La targa raffigura il panorama di Esino, che Pierluigi adorava.
La targa è stata scoperta da Lorenzo e Daniele, di 18 e 25 anni anni, i due figli dell’assessore assassinato, insieme ad Annalisa, la loro mamma e vedova di Pierluigi. È stata collocata vicino all’anfiteatro, un punto nodale della celebre Via Crucis di Esino Lario, un’opera d’arte a cielo aperto. “Quel posto è stato pensato, progettato e realizzato proprio con Pierluigi – spiega sempre il sindaco –. È un luogo molto importante per tutti noi che amiamo Esino, come era importante per tutti noi Pierluigi”.
A Esino Pierluigi Beghetto aveva una seconda casa e in paese aveva avviato anche un’apicoltura, l’Ape Montana, che era anche una sorta di azienda agricola didattica, un’attività che ora porta avanti uno dei suoi figli.