Un vorticoso giro di denaro: l’ "errore" della ’ndrangheta

Operazioni anche da 700mila euro alla volta, seguendo i soldi la GdF ha ricostruito il business Metal Money

Le Fiamme gialle hanno dato un duro colpo alla mafia nel Lecchese

Le Fiamme gialle hanno dato un duro colpo alla mafia nel Lecchese

Lecco, 15 febbraio 2021 - «Segui i soldi e troverai i mafiosi» , insegnava il giudice antimafia Giovanni Falcone, ucciso il 13 maggio 1992 a 53 anni d’età nell’"attentatuni" di Capaci. E proprio così hanno fatto gli investigatori del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Lecco per arrivare a compare Cosimo Vallelonga, il nuovo boss della ‘ndrangheta lecchese di 72 anni arrestato settimana scorsa nella sua casa della Valletta Brianza, perché a capo di un impero milionario fondato sul traffico di rifiuti anche radioattivi, usura, estorsioni e società cartiere. Durante le indagini della maxi inchiesta "Cardine – Metal money", coordinate dai magistrati della Dda di Milano, i finanzieri hanno intercettato un fiume in piena di denaro: tramite solo due aziende fittizie di rottami di Robbiate ad esempio nel 2015 sono state riscontrate fatture per 3 milioni di euro, 2 e mezzo nel 2016, un altro milione nel 2017.

Delle altre invece non si sa nulla, i libri contabili sono spariti, ma in base alle bolle con la movimentazione di quasi mille tonnellate di scarti di ferro e al sequestro di un carico di 17 tonnellate di rame che sembravano "cavi da Chernobyl per avere una radioattività del genere" le cifre in ballo non accertate sono sicuramente superiori. In base agli atti d’inchiesta i picciotti del clan erano in grado di prelevare anche 50mila euro alla volta, oppure 600mila in un mese o di effettuare bonifici per 800mila euro in due settimane. E poi ci sono i prestiti con tassi da cravattari dal 12 al 100% al mese che avrebbero fruttato altre centinaia di migliaia di euro: il mammasantissima e il suo braccio armato 60enne Paolo Valsecchi di Caloziocorte parlavano di operazioni da 20mila, 50mila, 200mila, 700mila euro a colpo come se si trattasse di noccioline. Ma ci sono anche le tasse evase, le frodi e l’autoriciclaggio che avrebbe fruttato 14milioni di euro, senza naturalmente considerare il nero. Dove sia finito l’immenso tesoro al momento tuttavia non si sa e probabilmente non lo si scoprirà mai. Daniele De Salvo