Ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Eupilio sono state celebrate le esequie dell’industriale Dante Mauri, morto lunedì nella sua villa davanti al lago di Pusiano. Mauri aveva 89 anni ed è stato titolare per tanti anni assieme al fratello Luigi della Trafileria Mauri di Cesana Brianza, una delle più importanti aziende della lavorazione dell’acciaio del Lecchese e della Brianza. Nella sua carriera Dante si è sempre occupato dei mercati, degli acquisti e della costituzione di molti capisaldi produttivi all’estero. Fu sempre abile nel battere zone industriali lontane, percorrendo grandi distanze soprattutto in Siberia e nelle altre repubbliche dell’Unione Sovietica, negli anni della grande trasformazione di questa grande potenza. In questi luoghi Dante riusciva ad accaparrarsi a prezzi convenienti l’acciaio delle grandi industrie comuniste ormai in disuso. Dante fu anche una mancata vittima dei sequestri di persona, durante la drammatica stagione dei rapimenti in Brianza. Il 17 gennaio 1978, verso sera un commando di banditi lo attese all’uscita della fabbrica a Cesana e lo assaltò. Lui però con molto coraggio e tanta forza riuscì ad aggrapparsi alla sua Bmw e addirittura a reagire brandendo un corpo contundente. Le sue urla richiamarono altre persone e finalmente i banditi lasciarono la preda fuggendo. Dante Mauri dovette però stare nascosto per alcuni anni temendo ritorsioni.
CronacaMorto l’industriale Dante Mauri, nel 1978 sventò il proprio sequestro