Morto in Brasile Ora il test tossicologico

Dall’autopsia sul corpo di Marco Bonanomi non emergono violenze

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Non sarebbe stato ucciso Marco Bonanomi, il 34enne di Montevecchia il cui cadavere il 5 febbraio è stato trovato in avanzato stato di decomposizione in una buca nella sabbia di una spiaggia del Brasile. In base alle prime risultanze dell’autopsia effettuata da un coroner dell’Istituto di medicina legale di Paranaguà non sarebbero stati infatti riscontrati segni di violenza. Marco potrebbe quindi essere stato stroncato da un malore. Manca però il responso degli esami tossicologici per escludere o meno che abbia assunto magari qualche sostanza proibita ed eventualmente, in caso di riscontro positivo, sapere di che tipo e in quale quantità per tentare di risalire a chi possa avergliela vendita e quando. Restano inoltre molti misteri da chiarire, a partire dalle versioni e dal comportamento contraddittori di Juliana, sua moglie, con la quale litigava spesso, che lo aveva denunciato per maltrattamenti e violenza e che nemmeno ne avrebbe denunciato la scomparsa. Oppure il telefonino di Marco: non è stato mai trovato, eppure fino a venerdì scorso, quasi un mese dopo la sua morte, squillava ancora. Qualcuno avrebbe inoltre cercato di nasconderne il corpo che forse è stato trascinato fino al punto dove è stato rinvenuto, sul litorale di Pontal do Paraná, cittadina a sud del Paese. Dubbi ci sono anche sulla data della morte di Marco: i suo genitori lo hanno sentivo per telefono il 30 gennaio, ma sei giorni dopo i suoi resti erano già irriconoscibili. D.D.S