Morta dopo l’immersione nel lago di Como al Moregallo: chi era Elvira Mangini

La donna aveva raggiunto la nota spiaggia da sola: dopo essersi sentita male è riuscita a risalire in superficie. Portata d’urgenza in ospedale, è deceduta nel pomeriggio a Lecco

Soccorsi con l'elicottero al Moregallo; nel riquadro, Elvira Mangini

Soccorsi con l'elicottero al Moregallo; nel riquadro, Elvira Mangini

Mandello del Lario – Era riuscita a risalire a riva, grazie alle sue abilità di sub, consolidate in anni di immersioni. Troppo lungo, però, il tempo passato sott’acqua, una ventina di minuti. Elvira Mangini, 66 anni, ex veterinaria, milanese, sub di grande esperienza e altrettanto grande passione è morta oggi pomeriggio, domenica 3 marzo, all’ospedale di Lecco.

Era stata trasportata qui in tarda mattinata dopo che, verso le 10, era stata vittima di un incidente nel corso di un’immersione nelle acque del lago di Como su cui si affaccia la spiaggia del Moregallo, area molto frequentata dagli appassionati. 

La dinamica

Elvira, che era arrivata al Moregallo da sola, si trovava a una profondità di 45 metri quando si è sentita male, forse colpita da un’embolia. Stava risalendo in superficie ma, dopo il malore, si è inabissata verso il fondale del lago. Facendo ricorso alle forze e all’esperienza accumulata in anni di immersioni è riuscita a risalire verso la terra ferma, utilizzando il palloncino di salvataggio.

I soccorsi

Sul posto si sono precipitati i volontari del 118, che hanno trovato Elvira ancora viva. Le hanno prestato le prime cure, chiedendo l’intervento dell’elicottero. Per via aerea la 66enne è stata trasportata all’ospedale Manzoni, dove è arrivata in condizioni disperate. Nel pomeriggio i medici non hanno potuto fare altro che dichiararne il decesso. 

Sulla vicenda indagano i carabinieri. Al pm di turno in procura a Lecco toccherà decidere se far eseguire l’autopsia sul cadavere della pensionata.