REDAZIONE LECCO

Merate, si torna in piazza per difendere l'ospedale San Leopoldo Mandic

La organizzano i soindacalisti dell'Usb per martedì 19 febbraio

Ospedale Mandic

Merate (Lecco), 7 febbraio 2019 – Un presidio a difesa dell'ospedale di Merate, come avvenuto nel 2002, quando mille persone tra cittadini, sanitari, sindaci, amministratori locali e politici scesero in strada per una fiaccolata per chiedere e ottenere garanzie sulle sorti del San Leopoldo Mandic

LA MANIFESTAZIONE - La manifestazione è in programma martedì 19 febbraio alle 10. La organizzano i sindacalisti autonomi dell'Usb, Unione sindacale di base, che però invitano tutti a raccolta, indipendentemente dalle sigle e dai partiti di riferimento. Il picchetto segue le dichiarazioni, poi smentite, del direttore generale dell'Asst provinciale lecchese Paolo Favini, cui fa capo il nosocomio brianzolo, su una possibile chiusura notturna del Pronto soccorso per carenza di pazienti e uno smantellamento dell'Ostetricia per le poche nascite.

L'USB - “La realtà è oggi molto dura, la cronica carenza di medici per il Pronto soccorso non è stata mai colmata ed i numerosi concorsi banditi non hanno portato ad alcuna stabilizzazione dei dottori assunti, che stanno già cominciando ad andarsene nell’impossibilità di fornire un servizio dignitoso ai pazienti ormai trattati solo come scomoda merce da collocare – spiegano e denunciano dall'Usb -. Altro problema è quello del punto nascite rischia di chiudere perché non vengono raggiunti i 500 parti annui. Anche la Pediatria, che è stata retta per più di quattro anni da primari facenti funzioni graditissimi, è passata da una percentuale di saturazione posti letto del 74% nel 2017 all’attuale 43,14% diventando anch’essa a rischio. Nonostante gli sforzi e la buona volontà dei lavoratori, il presidio di Merate non può fornire un adeguato e dignitoso servizio ai cittadini in queste condizioni”.