DANIELE DE SALVO
Cronaca

Merate, "elementari, no all’orario ridotto"

Scatta la petizione fra i genitori degli alunni. Il provvedimento riguarda tutti i plessi del Comune

La scelta dipenderebbe dalla necessità di garantire il distanziamento sociale

Merate (Lecco), 10 agosto 2021  - A settembre al suono della prima campanella del nuovo anno didattico le scuole elementari pubbliche di Merate riapriranno i battenti a scartamento ridotto. Dopo i lunghi periodi di dad e di vacanze forzate per alunni e docenti a causa dell’emergenza sanitaria, le lezioni del venerdì pomeriggio sono state soppresse e l’orario è stato infatti ridotto a 27 ore. Il provvedimento riguarda tutti i plessi: quello centrale cittadino di via Montello, quello di Sartirana e quello di Pagnano. Lo hanno deciso i componenti del Consiglio d’istituto, composto da rappresentanti di insegnanti e genitori. Contro la decisione si stanno  opponendo molti mamme e papà degli scolari, che hanno avviato una petizione già sottoscritta da 144 di loro. "Se l’anno scorso sono state accettate misure drastiche, nella speranza che in pochi mesi la situazione pandemica migliorasse, oggi ci troviamo con bambini che vedono compromessa la giovane carriera scolastica – spiega Isabella Lavelli, la portavoce dei "dissidenti" -. Riteniamo che il taglio di oltre 60 ore complessive annuali rappresenti un grave e ingiustificabile danno per i nostri figli e un pesante disagio per noi". Non risultano tra l’altro situazioni analoghe in altri istituti del circondario: "Possibile che solo a Merate, in uno degli istituti più rilevanti del territorio, non sia stato possibile individuare soluzioni alternative?" I genitori inoltre non sono stati neppure consultati, sono stati messi di fronte ad una scelta già compiuta. Da qui l’appello sia al dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, sia agli amministratori locali: "Chiediamo il ripristino del tempo scuola scelto dalle famiglie in sede di iscrizione". La preside Antonella Raineri, oltre a mettere subito a tacere eventuali maliziosi sottolineando che maestre e maestri non lavoreranno di meno perché il loro orario resterà invariato, parla di "una decisione sofferta ma inevitabile". La mannaia sull’attività didattica dipenderebbe dalla necessità di garantire il distanziamento sociale e ridurre quindi il numero di bambini per classe in base anche ai docenti in servizi. Il tempo perso verrà inoltre più che rimpiazzato con altre proposte educative "che permetterebbero in tutti i plessi la copertura del venerdì pomeriggio".