Brivio, medico morto Covid: nessun indennizzo ai familiari

A differenza di altri Ivan Mauri aveva continuato a ricevere i suoi assistiti. È deceduto a 69 anni durante la prima ondata della pandemia, quando mancavano pochi mesi alla pensione

Ivan Mauri è deceduto il 24 marzo 2022 a 69 anni

Ivan Mauri è deceduto il 24 marzo 2022 a 69 anni

Neppure una medaglia alla memoria per l’eroe del Covid morto per salvare i suoi pazienti, né un indennizzo per sua moglie e i suoi tre giovani figli. Aveva 69 anni quando è stato ucciso dal coronavirus il dottor Ivan Mauri, medico di famiglia di Brivio. Era il 24 marzo 2020: ancora pochi mesi e sarebbe andato in pensione. Avrebbe potuto, come molti, asserragliarsi in studio senza visitare nessuno, limitandosi a consulti telefonici o a smistare ricette via mail.

Lui però ha continuato a ricevere i suoi assistiti e ad andare a casa loro per curarli, nonostante gli fossero stati consegnati appena 20 inutili mascherine chirurgiche, una tuta in plastica e qualche paio di guanti in lattice, assolutamente insufficienti per difendersi dal “mostro“ che poi lo ha ammazzato. "Sono stati giorni terribili – ricorda la moglie, Armida Isella –. Non ci aspettavamo che il Covid ce lo portasse via. Era debole, gli mancava il respiro, ma pensavamo l’avrebbe superata. Invece giovedì è stato male e martedì è mancato. Oltre ad essere devastati per la sua morte, eravamo terrorizzati di esserci ammalati pure noi, tuttavia noi non siamo stati sottoposti nemmeno a un tampone... Ci siamo sentiti abbandonati a noi stessi".

"Essendo lui medico di famiglia, non era assicurato con Inail, ma con Enpam, la cui compagnia di assicurazioni non riconosce nulla in caso di decesso per Covid – prosegue la signora Armida –. Lo stesso vale per l’assicurazione privata che aveva stipulato". Anche dallo Stato non è arrivato un solo centesimo, nonostante le ripetute promesse di ministri e politici di istituire un apposito fondo per i familiari degli oltre 200 medici di famiglia, guardie mediche e liberi professionisti morti durante la pandemia. "Grazie al cielo io ho lavorato e una pensione la prendo anche se bassa – continua a raccontare –. Non è comunque una questione di soldi che non potranno mai restituirmi mio marito, è piuttosto una questione di riconoscimento e di dignità. È assurdo che per i familiari di chi è morto per svolgere il proprio dovere e aiutare gli altri non sia previsto niente".

Per questo chiede e si aspetta per suo marito almeno una medaglia postuma per il valore civile. Ha scritto pure al Capo dello Stato, sebbene dal Quirinale al momento non sia giunto alcun riscontro. Gli unici che hanno onorato il sacrificio di suo marito sono stati il sindaco di Brivio Federico Airoldi e i briviesi che gli hanno dedicato una piazza. "Largo dottore Ivan Giuseppe Mauri – recita la targa – Medico deceduto per Covid-19". "L’ho apprezzato molto – confida Armida –. È un bel modo per ricordarlo, mi sono sentita un po’ meno sola".