DANIELE DE SALVO
Cronaca

Mark, l’escursionista eroe è un americano che vive a Ballabio. Così ha salvato Valerio precipitato sul Grignone

La fidanzata di Saronni, alpinista 36enne di Arcore che lotta in un letto d’ospedale al San Gerardo, ha trovato il compagno di ascesa che ha chiamato subito i soccorsi

Valerio, 36 anni, insieme a Serena: la fidanzata ha voluto trovare chi lo ha salvato

Valerio, 36 anni, insieme a Serena: la fidanzata ha voluto trovare chi lo ha salvato

Mandello del Lario (Lecco) – Valerio sta meglio. Valerio Saronni, l’alpinista di 36 anni di Arcore che lunedì mattina è precipitato per un centinaio di metri nel Canalone Ovest del Grignone, rimane sempre ricoverato in prognosi riservata sotto stretta osservazione, ma è stato trasferito dall’unità di terapia intensiva del reparto di Neurorianimazione dell’ospedale San Gerardo di Monza.

Sembra che il trasferimento indichi un cenno di ripresa e i sanitari che lo assistano siano riusciti a stabilizzare il suo quadro clinico, che resta comunque ancora estremamente critico. Valerio ha percorso tutto il canalone, scivolando e ruzzolando, da cima, sotto il rifugio Luigi Brioschi in vetta ai 2.410 metri della Grigna Settentrionale, fino alla base.

La neve probabilmente ha attutito i colpi contro le rocce, ma è comunque un miracolo che non sia morto sul colpo, come successo ad altri tre giovani escursionisti nello stesso punto lo scorso inverno. Ha riportato traumi cranico, al volto alla schiena, diverse fratture e policontusioni.

Intanto Serena, la fidanzata di Valerio, è riuscita a rintracciare Mark, il compagno di ascesa che era con lui, lo ha visto sparire nel vuoto ed è riuscito ad allertare i soccorritori. Per trovarlo aveva lanciato un appello sui social, sulle pagine degli appassionati delle Grigne, di arrampicata e di montagna. Grazie all’aiuto del popolo del web ha recuperato il suo contatto. Mark è un cittadino americano domiciliato a Ballabio.

Lui e Valerio si sono conosciuti proprio tramite i social e frequentando le montagne lecchesi. Mark procedeva davanti, Valerio dietro. Purtroppo non erano legati, né vincolati ad alcuna sicurezza, in un tratto dove invece sarebbe opportuno esserlo specialmente con condizioni così particolari come quelle attuali, con scarso innevamento, rocce esposte e verglas, un sottile e compatto strato di ghiaccio nei punti in ombra. Mark per chiedere aiuto ha dovuto procedere di corsa fino a un punto dove finalmente c’era campo per poter utilizzare il telefonino, con il rischio di scivolare anche lui. I soccorritori dell’eliambulanza di Areu e i tecnici volontari del Soccorso alpino della stazione di Valsassina e Valvarrone sono riusciti a raggiungere e recuperare Valerio prima che fosse troppo tardi, perché nelle sue condizioni, i minuti hanno segnato la differenza tra la morte certa e la possibilità di salvezza.