Lecco, 1 dicembre 2024 – Un momento di ringraziamento “di chi si mette al servizio degli altri o di una causa” e da cui lasciarsi ispirare. Ma anche una occasione di bilancio. Lo è stata la cerimonia di consegna delle benemerenze civiche del San Nicolò d'oro di Lecco, assegnate questa mattina in vista della festa patronale di San Nicolò appunto, in programma venerdì in concomitanza con la ricorrenza religiosa.
Tre i nuovi benemeriti insigniti del massimo riconoscimenti civico comunale, istituita per la prima volta nel 1967. “In un’epoca di forti individualismi diviene straordinaria la testimonianza di chi si mette a servizio degli altri o di una causa, nel segno dell’altruismo”, le parole del sindaco Mauro Gattinoni.
Mariuccia Buttironi
Mariuccia è una insegnante elementare in pensione di 87 anni. Ha dedicato la sua vita non solo all’educazione, ma anche a un instancabile impegno per la solidarietà internazionale. A lei si deve la fondazione del gruppo lecchese della Rete Radiè Resch, associazione impegnata nel superamento delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo. Grazie alla sua determinazione e al coinvolgimento di figure di spicco come padre David Maria Turoldo – la coscienza inquieta della chiesa, figura quasi profetica scomparsa nel 1992 all'età di 75 anni –, ha dato vita a numerosi progetti di solidarietà. “Per la dedizione costante nel segno della solidarietà internazionale e per essere da sempre un punto di riferimento e di aiuto per ''chi non ha voce''”, recita la motivazione della benemerenza. Mariuccia non ha potuto ritirare personalmente il Nicolino d'oro per problemi di salute.
Renato Milani
Renato, 62 anni, ex responsabile tecnico aziendale in pensione dal 2023, è coordinatore e l'anima di Fondazione Telethon per la provincia di Lecco. È stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2016. È una delle anime di Telethon dal 1990. Grazie al suo impegno i lecchesi da tempo sono i più generosi in assoluto in tutta Italia per quanto riguarda le donazioni per la ricerca scientifica. È inoltre impegnato nell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare di cui attualmente è vicepresidente lecchese. “Ha contribuito con altruismo e tenacia a promuovere e diffondere un messaggio di sensibilizzazione a sostegno della ricerca nel campo delle malattie rare”, è la motivazione dal premio. “Un riconoscimento che dedico ai lecchesi che ci sostengono da 33 anni e che hanno donato una cifra enorme per Telethon”, ha ringraziato commosso il nuovo benemerito.
Padre Norberto Pozzi
Settantadue anni, padre Norberto è un sacerdote carmelitano, nato a Lecco. Ad Acquate, dove è nato tutti lo chiamano Cerry. Nel 1980, per 8 anni, è stato è missionario laico a Bozoum, nella Repubblica Centroafricana. Rientrato in Italia è diventato sacerdote, per poi tornare in Centrafrica nel 1995. L'anno scorso, mentre era diretto al villaggio di Bokpayan, è sopravvissuto all’esplosione di una mina, che gli è costata l’amputazione del piede sinistro. Era già scampato a un attentato. Ora è in Italia, ad Arenzano, nel Convento dei Carmelitani Scalzi, ma vorrebbe tornare nella “sua Africa”. “Non me lo aspettavo – ha ammesso padre Norberto, tornato a Lecco dopo lungo tempo e di nuovo in piedi, nonostante il percorso di riabilitazione ancora in corso -. Mando da Lecco da oltre trent'anni. Ringrazio il sindaco per questo riconoscimento, che condivido con i miei confratelli e amici”.
Il discorso del sindaco
Il sindaco Mauro Gattinoni, come da tradizione, nel suo intervento ha tracciato il punto della situazione, di quanto compiuto e quanto è ancora in cantiere o in progetto. Il teleriscaldamento, la riqualificazione delle scuole, il Quarto ponte da rendere a doppio senso, la riorganizzazione della viabilità, il polo culturale alla Piccola, la funivia dei Piani d'Erna, l'ampliamento del campus del Politecnico... “Ogni cantiere che apriamo è come una promessa che facciamo alla nostra comunità, quella di costruire un domani più forte e più attrattivo, quello di una città più bella, solidale, sostenibile, grande - le sue parole -. Oggi quella città sta prendendo forma, grazie a scelte responsabili che abbiamo deciso di assumere con coraggio. Sono consapevole della pazienza che viene richiesta, delle fatiche cui si va incontro, degli inciampi lungo il percorso”.