Lierna: guerra agli oligarchi, sequestrata la casa del re russo dell'acciaio

Congelati gli immobili Galiana Evgenyevna Pumpyanskaya moglie di un fedelissimo di Vladimir Putin

Il magnate Dmitry Alexandrovich Pumpyansky

Il magnate Dmitry Alexandrovich Pumpyansky

Lierna - La guerra in Ucraina si combatte pure sul lago di Como. È una guerra “pulita“, fortunatamente senza morti né sangue, ma si spera altrettanto efficace come quella combattuta sul campo dei territori invasi dai militari dell’esercito russo. Ad attaccare sebbene a distanza uno dei fedelissimi del presidente del Cremlino Vladimir Putin sono stati ieri i militari della Guardia di finanza di Lecco, che hanno congelato la casa sul lago a Lierna della moglie di un magnate russo dei tubi d’acciaio per gas e petrolio.

Si tratta di un’abitazione con annesso garage che si trova in centro a Lierna, ad un centinaio di metri di distanza in linea d’aria dal lago. Gli immobili, in via Alessandro Volta 6, valgono almeno 300mila euro. Risultano direttamente riconducibile a Galiana Evgenyevna Pumpyanskaya: suo marito è Dmitry Alexandrovich Pumpyansky, amico del capo del Cremlino Vladimir Putin e dei suoi oligarchi e presidente del consiglio di amministrazione della PJSC Pipe Metallurgical Company, società di Mosca per la produzione di tubi in acciaio per l’industria petrolifera e del gas a livello mondiale.

Il magnate è alla guida di un impero di 28 siti di produzione tra Russia, Stati Uniti, Canada, Romania, Oman, Emirati Arabi Uniti e Kazakistan e di due centri di ricerca e sviluppo in Russia e negli Stati Uniti. È quindi il numero uno di un settore industriale strategico per l’economia russa. A ordinare di congelare i beni della moglie del magnate russo sono stati i componente del Comitato di Sicurezza finanziaria, incaricati di monitorare e contrastare i sistemi di riciclaggio e di finanziamento di terroristi e di quanti minacciano la pace e la sicurezza internazionale. A loro compete pure scovare le proprietà dei fidati dello “zar“ per colpirli con le sanzioni economiche varate dopo l’invasione dell’Ucraina. Spesso le loro ricchezze sono infatti intestate a prestanome oppure formalmente registrate a carico di società all’apparenza in regola, proprio come l’appartamento e il box “confiscati“ a Lierna. I beni congelati non possono essere né utilizzati, né venduti.

Significa che le unità immobiliari di Lierna non possono essere sfruttate in alcun modo: nessuno può abitarci e nemmeno affittarle, tanto meno passarle ad altri. Gli atti del congelamento sono infatti depositati nella Conservatoria dei registri immobiliari.