Lecco, cocci di vetro e chiodi contro i ragazzi che giocano al campetto. Il sindaco: “Una vergogna, basta”

Qualcuno non sopporta la presenza di bambini e adolescenti al parco Eunice Kennedy Shriver e sta mettendo in atto contromisure pericolosissime. Gattinoni: “Individueremo i responsabili”

Lecco – A Lecco qualcuno è talmente infastidito dai giochi di bambini e ragazzi, in un campetto a loro dedicato, da arrivare a usare cocci di vetro e chiodi per dissuaderli. Un gesto odioso e pericolosissimo che è stato denunciato oggi pomeriggio dal sindaco Mauro Gattinoni, con un video girato proprio ai bordi del campo da basket del parco Eunice Kennedy Shriver.

Il sindaco Mauro Gattinoni mostra i cocci di vetro
Il sindaco Mauro Gattinoni mostra i cocci di vetro

"Riqualificato con i soldi del PNRR, il parco Eunice Kennedy Shriver offre a bambini, famiglie e ragazzi di Lecco un luogo dove giocare, ritrovarsi e divertirsi nel pomeriggio, oltre che campi da gioco per l'attività sportiva degli studenti delle scuole che lo circondano – spiega nel video Gattinoni –. Ebbene, da qualche mese si verificano episodi incresciosi e vergognosi: qualcuno, infastidito dalla presenza dei ragazzi, si diverte a lanciare barattoli di vetro e conserve sui campi dove ogni giorno si divertono bambini delle elementari e adolescenti, in un contesto tranquillo e gestibile poiché il parco in orario invernale chiude alle 18”.

Non avendo ottenuto la cacciata dei giovanissimi, gli ignoti hanno pensato di giocare ancora più sporco. “Vedendo che la cosa non fermava in maniera definitiva il gioco (grazie alle tante mamme e ai papà che si sono improvvisati spazzini!) sono giunti a frammentare i vetri, di modo che si conficchino nel manto dei campetti, e ad aggiungerci chiodi e altri oggetti acuminati. Ora basta! Questi atti danneggiano i luoghi ma soprattutto mettono in pericolo le persone. Tutte le verifiche per individuare il responsabile o i responsabili sono già in corso. Invito chi si sta macchiando di questa vergogna a smetterla immediatamente: la convivenza è l'unica soluzione. Perché abbiamo voluto questo luogo e questo luogo è e resterà dei nostri ragazzi.