ANDREA MORLEO
Cronaca

Il leone Duzioni festeggia i 90 anni

Ha guidato il Lecco da capitano nelle prime due stagioni in Serie A

Duzioni primo a destra tra gli accovacciati

Lecco, 11 maggio 2019 - Calciatori si nasce sì ma di sicuro lo si diventa con la disciplina. Che non cambia nemmeno alla soglia dei novant’anni, traguardo che Francesco Duzioni, classe 1929, raggiungerà lunedì 13 maggio. «Gioco ancora a tennis, cammino tre giorni alla settimana e soprattutto sto attento a quello che mangio: riso, carne e poco alcol». La festa domani con la moglie Carla, le figlie Pinuccia e Nicoletta, il fratello Guido, la sorella Angela e un sacco di parenti nella sua villetta di Verdello «costruita su un terreno acquistato con i soldi guadagnati a Lecco ai tempi del presidente Mario Ceppi, a cui devo tantissimo perché mi ha portato a Lecco e mi ha fatto vivere le emozioni più belle della mia vita».

Mediano di sostanza, Duzioni però quella fiducia l’ha ripagata alla grande. Undici stagioni cominciate nel 1953 (prima partita il 20 settembre contro l’Empoli in C) e terminate nel 1964 dopo 357 gare in bluceleste per cui è stato premiato anche a Coverciano. «Mi avevano visto a un torneo estivo: arrivai che lavoravo ancora alla Dalmine, venivo da una famiglia povera e facevo fatica a parlare italiano. A Lecco capii che era la mia occasione per cambiare vita e smettere di fare la fame». E sul campo le cose vanno bene, anzi benissimo. Il Lecco del “presidentissimo” e Angelo Piccioli scala le categorie riesce a sbarcare addirittura in serie A con i due indimenticabili campionati (1960-61 e 1961-62) nei quali Duzioni registra il suo record personale: sessantotto partite su sessantotto giocate di fila, senza defezioni e con la fascia al braccio perché nel frattempo è stato promosso capitano. Sono i due anni dell’apoteosi nella storia del Lecco, squadra rappresentante della città più piccola mai affacciatasi nell’olimpo. Il destino sembra quello del «vaso di coccio tra i vasi di ferro» e invece Duzioni e compagni recitano alla perfezione il ruolo della matricola terribile e dispensano dispiaceri alle grandi. Nel mirino del capitano soprattutto la Juventus a cui il capitano rifila due dei sei gol in bluceleste, un record anche questo. «Era una squadra stellare anche allora: l’eleganza di Sivori, i dribbling di Sivori e anche quel “bestione” di Charles, Mora ed altri». I gol del capitano contribuiscono a fermare i bianconeri nelle sfide casalinghe di quei due campionati, quella del capodanno 1961 e del 7 gennaio 1962 che finiranno entrambe sul 2-2.

«I ricordi di quel Lecco? Innanzitutto quello di Piccioli, che è stato il mio maestro. E poi di tanti amici: Gotti, Arienti, Savioni. Il più talentuoso? Senza dubbio Abbadie, una persona di grande educazione, non come i calciatori di oggi che mi sembrano tutti un po’ strafottenti». Il tifo del vecchio leone invece è tutto per l’Atalanta, di cui in passato è stato anche tecnico del settore giovanile. «Mi ricorda un po’ il mio Lecco sbarazzino», spiega Duzioni che si prepara per la festa di domani ma intanto guarda già al futuro. «A parenti e amici ho già detto di prepararsi perché per i cento anni voglio fare una crociera». Giusto per mettere subito le cose in chiaro.