Andrea Morleo
Cronaca

Api Lecco, settant’anni al fianco dei "piccoli"

Della trentina di ditte che fondarono l’associazione in città nel 1949 sono rimaste le Trafilerie di San Giovanni della famiglia Gianola

Mauro Gattinoni, Gianmario Muzzolon, Francesco Lepratti, Luigi Sabadini e Alberto Gianola

Lecco, 8 novembre 2019 - Delle trenta aziende che il 18 febbraio 1949 si associarono per fondare Api Lecco, con atto costitutivo firmato nello studio del notaio Pietro Gaetani nella centralissima via Roma, sono rimaste solo le Trafilerie di San Giovanni. «Negli anni venti mio padre aveva comprato l’area a Malavedo dalla Falck dove aveva peraltro lavorato, che nel frattempo si era trasferita a Sesto - ricorda Alberto Gianola -. Credo che gli imprenditori nell’immediato dopoguerra sentissero l’esigenza di mettersi insieme per cercare di risolvere problemi che da soli non sarebbero riusciti a risolvere». Era la Lecco delle grandi fabbriche ma anche dei tanti che decisero di mettersi in proprio per cavalcare il boom che portò la città nel 1961 a divenire il terzo polo industriale d’Italia dopo Varese e Milano. «A settant’anni di distanza quelle grandi aziende in città non ci sono più, a parte qualche rarissima eccezione - spiega Luigi Sabadini -, e questa è l’ennesima conferma di quanto siano importanti le piccole realtà perché, non dimentichiamoci, che il nostro Paese è composto dal 90% di imprese che hanno una media di cinque dipendenti». Lo spiega Luigi Sabadini, attuale numero uno di Api Lecco che si prepara a festeggiare un traguardo prestigioso alla guida di un’associazione che oggi rappresenta 540 aziende con una media di 27 dipendenti per complessivi 13mila addetti sul territorio. «Le nostre caratteristica sono la reciprocità, ovvero di essere nati per dare e ricevere sostegno dai piccoli, non siamo mai stati un carrozzone burocratico». Si respira aria di sano orgoglio imprenditoriale, lontano anni luce dalle logiche delle multinazionali che appunto non è solo business ma è anche e soprattutto «radicamento sul territorio con uno sguardo al futuro e che oggi significa crescita sostenibile perché la continua evoluzione». Come quando sotto la presidenza di Francesco Lepratti (fondatore della Inac spa), Api Lecco decise di acquistare l’attuale sede di via Pergola oppure la decisione di lanciare il Consorzio Energia e il Centro di innovazione lecchese (Cil) sotto la guida di Piermario Muzzolon (Castelli Pietro srl) che ricorda che solo così «potevamo avere un maggiore potere contrattuale senza il quale non saremmo mai sopravvissuti». Sopravvivere perché la concorrenza è diventata globale e spesso il sistema Paese purtroppo «ragiona sulle logiche delel grandi aziende mentre manca una legislazione dimensionata alla vera identità economica italiana». Per la festa dei “piccoli“ l’appuntamento è per martedì prossimo, al Politecnico che sarà il momento di sintesi con l’indagine svolta in collaborazione con la Sec (Scuola di Economia civile) su quanto fatto e su cosa aspetta nel futuro.