Il valore della refurtiva, sei pezzi di parmigiano reggiano per un totale di 36 euro, passa in secondo piano in questo processo per rapina. L’episodio è avvenuto nel giugno del 2018 al discount Md di Ranica. È giorno, entra la ladra, afferra il formaggio e lo mette in una borsa. Si avvia verso l’uscita, viene bloccata dalle due commesse, si dimena con calci e pugni, riesce a divincolarsi e, prima di darsela a gambe, getta la borsa con la refurtiva contro le commesse.
Allertati i carabinieri, in breve una pattuglia è sul posto alla sua ricerca. In base alle testimonianze e ai racconti delle commesse, i militari fanno un identikit: una giovane, capelli castani, con codino. Un aiuto arriva dalla visione delle telecamere. I carabinieri avviano le indagini e stringono il cerchio su una 42enne di Torino. A un braccio ha dei tatuaggi ben visibili. I militari mostrano alle addette dell’Md un album dove c’è anche la foto della 42enne di Torino. È lei la donna che ha commesso la rapina? Le addette all’inizio sembrano certe, poi un po’ di meno, all’80 per cento, ma non basta. Alla fine proprio la presenza dei tatuaggi scagionerà definitivamente la donna torinese.
Nel frattempo i carabinieri proseguono le indagini e arrivano a identificare un’altra possibile autrice del colpo: una 42enne di Sesto San Giovanni (Milano) già intravista dalle forze dell’ordine mentre bazzicava nella zona della stazione ferroviaria, frequentata anche da spacciatori. I militari mostrano la sua foto inserita in un album alle commesse, sentite ieri in aula al processo. Anche in questo caso, quelle certezze che iniziali si sono affievolite dopo le domande del giudice. La conclusione è che la 42enne di Sesto, considerata come probabile ladra, è stata assolta per non aver commesso il fatto. F.D.