Lario più sicuro Si accendono i motori dell’idroambulanza della Croce rossa

Il varo è in programma sabato pomeriggio nel capoluogo. Conta due fuoribordo da 250 cavalli per una velocità di 80 km l’ora.

Lario più sicuro  Si accendono i motori  dell’idroambulanza  della Croce rossa

Lario più sicuro Si accendono i motori dell’idroambulanza della Croce rossa

L’ululato delle sirene e i lampeggianti stroboscopici blu a pelo d’acqua per soccorrere in fretta turisti infortunati in spiaggia, bagnanti che annegano, sub pallonati, naufraghi, e persone che si sentono male in mezzo o in riva al lago. Sul Lario naviga la prima idroambulanza in servizio in Lombardia. È la nuova idroambulanza degli Opsa, gli angeli del lago della Croce rossa italiana del comitato del comprensorio lecchese.

Gli opsa sono gli operatori polivalenti di salvataggio in acqua. In Lombardia non ce ne sono altre e nel resto d’Italia vengono utilizzate solo in laguna e tra i canali a Venezia, ma Lecco e i paesi rivieraschi che si affacciano sul Lario in fondo sono una sorta di Serenissima lacustre, con poche strade e tantissime persone che li affollano, soprattutto d’estate. L’idroambulanza è una vera e propria ambulanza attrezzata di tutto punto su barca: è lunga 9 metri e mezzo, è dotata di una cabina chiusa climatizzata equipaggiata con ogni presidio di soccorso, dispone di una gru di bordo per imbarcare e sbarcare pazienti in barella, c’è un generatore che alimenta un impianto elettrico di 220 volt per collegare i dispositivi medici ed è spinta da due motori fuoribordo da 250 cavalli ciascuno in grado di imprimere una velocità di 44 nodi, cioè 80 km all’ora. Per renderla più manovrabile dispone pure di un’elica di prua. Il varo è in programma sabato pomeriggio a Lecco. "L’abbiamo già messa a disposizione per i sanitari di Areu in caso di necessità", spiega Giovanna Brambilla, presidente della Croce rossa lecchese. "Oltre che per interventi di soccorso in acqua o in riva al lago per malori, incidenti e infortuni, l’idroambulanza può servire per trasportare e trasferire pazienti in caso di collegamenti a terra bloccati, come purtroppo succede spesso nel nostro territorio", aggiunge Alberto Guglielmo, responsabile degli Opsa lecchesi. Oggi la squadra Ospa, fondata nel 1996, è composta da 20 soccorritori a cui presto se ne aggiungeranno altri 12, con 10 conduttori che hanno la patente nautica e 18 che possono pilotare la moto d’acqua in dotazione, mentre 15 volontari della Cri sono abilitati a operare sull’idroambulanza.

Daniele De Salvo