DANIELE DE SALVO
Cronaca

L’allarme dai cieli, rondini e rondoni rischiano di sparire: inverni senza casa

Lecco, a pezzi gli edifici dove depositano le uova. Con le ristrutturazioni eliminate le fessure in cui trascorrevano i mesi freddi. Gli esperti: minacciato il 10% e il 45% delle colonie

L’allarme dai cieli. Inverni senza casa. Rondini e rondoni rischiano di sparire

L’allarme dai cieli. Inverni senza casa. Rondini e rondoni rischiano di sparire

Lecco – I messaggeri della primavera rischiano di sparire e di non poter più annunciare l’arrivo della belle stagione. Rondini e rondoni in molti paesi non riescono infatti più a trovare una casa dove svernare. Gli edifici dove nidificano cadono a pezzi oppure sono stati restaurati eliminando pertugi e fessure dove possano ripararsi, mettere su famiglia, covare le uova e allevare i pulcini.

A lanciare l’allarme sono naturalisti e appassionati di birdwatching del Cros di Varenna, il Centro di ricerche ornitologiche Scanagatta di Varenna, che hanno censito le colonie di rondini in provincia di Lecco, insieme agli attivisti di Lipu, Wwf, Legambiente e Amici del Monte di Brianza. Ne hanno contate poco più di 150: 142 di rondone comune e 11 di raro rondone maggiore. A Lecco sono state rivelate 31 colonie, a Mandello 19, a Bellano 8, a Dervio 6, a Varenna 5, ad Abbadia Lariana 4, a Calolziocorte e Lierna 4, a Galbiate e Merate 3.

I rondoni maggiori, che sono appunto più rari, invece hanno formato 2 colonie a Barzago, Cernusco Lombardone, Mandello del Laro, Molteno, Nibionno, Santa Maria Hoè e Valmadrera. Una colonia di rondini è stata localizzata pure ai Piani dei Resinelli, a quasi 1.300 metri di quota, anzi ancora più in alto, perché gli uccelli hanno scelto il cosiddetto "grattacielo", un palazzo alto una quindicina di piani. "Purtroppo, negli ultimi decenni i rondoni sono in declino, perché sono sempre meno gli edifici idonei ad ospitarli e gli interventi di ristrutturazione non sempre contemplano la salvaguardia dei loro siti di nidificazione – spiega Lionello Bazzi del Cros di Varenna –. Stimiamo che il 10% delle colonie di rondone comune e il 45% di quelle di rondone maggiore siano minacciate, poiché si trovano appunto in edifici che necessiterebbero di interventi di restauro". Le rondini spesso si stabiliscono e nidificano sempre nello stesso posto: sottrarre o precludere il luogo dove costituiscono le loro colonie significa quindi sfrattarle o, peggio, impedire loro di migrare. "Censire le colonie serve proprio a preservarle – continua Lionello Bazzi -. È questo il nostro obiettivo".

È l’obiettivo comune anche di tutti i ricercatori in campo, gli ambientalisti e gli amanti della natura che partecipano in prima persona al progetto “Sulle ali della rondine“ e aderiscono all’associazione “Monumenti vivi“, che sono quei palazzi, chiesi, torri, campanili che gli animali delle diverse specie utilizzano come rifugi. Ma perché sono così importanti le rondini all’interno dell’equilibrio ambientale? "Con la loro dieta eliminano migliaia di insetti fastidiosi e nocivi – risponde l’esperto del Cros -. E poi con i loro voli festosi ci annunciano che la primavera è arrivata".