
Umberto Quinterio era originario di Merate Il giorno dell‘Epifania è stato trovato privo di vita in un‘abitazione sfitta
L‘ultimo saluto dove è morto, poi Umberto tornerà a casa, in Brianza, dove è nato e cresciuto, prima di incamminarsi in giro per l‘Italia. È in programma quest‘oggi il funerale di Umberto Quinterio, il pastore-pellegrino di 58 anni originario di Merate che lunedì, giorno dell‘Epifania, è stato trovato privo di vita in un‘abitazione sfitta messa a disposizione da alcuni fedeli per evitare che dormisse in strada. Verrà celebrato a San Michele al Tagliamento, in provincia di Venezia, ultima tappa terrena del suo lungo peregrinare, dove Umberto è appunto morto, probabilmente durante la giornata di domenica, stroncato da un improvviso malore, dovuto anche alle sue precarie condizioni di salute. Umberto infatti era molto debilitato e soffriva di una grave forma di diabete, ma per scelta non si curava. Dopo le esequie, il feretro verrà cremato, poi l‘urna con le sue ceneri verrà consegnata alla sorella, che riporterà a casa con sé Umberto, in Brianza, a Robbiate dove abita lei. Umberto negli anni ‘90 aveva deciso di diventare pastore, prima in Maremma, poi nel Cuneese.
Nel 2013 la conversione e la scelta di peregrinare per l‘Italia, con i pochi averi in uno zaino, un sacco a pelo, un bastone a cui appoggiarsi e un crocifisso al collo, senza soldi, né cellulare, vivendo solo di preghiera e della generosità degli altri, come il protagonista dei Racconti di un pellegrino russo, un libro ascetico che gli era stato regalato da un sacerdote. "Lo abbiamo incontrato a dicembre – raccontano marito e moglie che lo hanno accolto -. Dormiva sotto un porticato dopo aver trascorso qualche notte in un locale in parrocchia. Gli abbiamo messo a disposizione una nostra abitazione al momento vuota e lui ha accettato di buon grado". Lunedì purtroppo il rinvenimento.