Grazie all’intervento del sindacato, nella fattispecie la Uiltcus di Como che si occupa dei lavoratori dei settori Turismo, Commercio e Servizi una Oss da poco diventata mamma potrà continuare a svezzare il suo bimbo ancora per qualche mese. La lavoratrice, dipendente di una cooperativa che si occupa della cura degli anziani e garantisce il servizio del proprio personale a diverse case di riposo, era diventata mamma da poche settimane e si è rivolta al sindacato perché, quando ha chiesto di prolungare il periodo di interdizione ancora per qualche mese per proseguire con lo svezzamento, lei è stato risposto che per legge aveva diritto solo a un paio di mesi. In realtà in base alla legge le lavoratrici madri non possono essere esposte a nessun tipo di rischio specifico dall’inizio della gravidanza e fino a sette mesi dopo il parto. "Il lavoro delle Oss è particolarmente faticoso e si svolge in un contesto che le espone a malattie anche gravi, operando in case di riposo a contatto con gli anziani - spiega Matteo Calcaterra della Uiltucs - Per questo abbiamo avviato una serie di incontri con la cooperativa per convincerli a prolungare ulteriormente il periodo di interdizione, presentando la richiesta agli enti preposti". Alla fine l’intesa è stata raggiunta e la lavoratrice ha ottenuto di poter rimanere a casa con il suo bambino, per poi rientrare una volta terminato il periodo di svezzamento. R.C.
CronacaLa Oss-neomamma vince la battaglia per l’allattamento