La morte a Verderio di Andrea Mastropaolo, che correva per andare dai genitori

Papà e mamma. dai quali ogni tanto lui soggiornava, hanno assistito anche alle operazioni di recupero del mezzo. La donna si è sentita male ed è stata soccorsa dall’Areu

Lo schianto a Verderio e la vittima Andrea Mastropaolo

Lo schianto a Verderio e la vittima Andrea Mastropaolo

Verderio (Lecco), 6 giugno 2029 – Andrea stava andando a casa dai suoi genitori a Merate. Sebbene risiedesse a Busnago, spesso soggiornava da loro. Era papà di una bambina piccola. Lavorava in un supermercato di un grosso centro commerciale della zona. Finito il turno di lavoro ieri sera si era messo in macchina sulla sua Seat Leon diretto verso Merate appunto.

A Merate però non ci è mai arrivato: mentre percorreva il rettilineo della Sp 55 all'altezza di Verderio ha perso il controllo dell'auto ed è finito in un fossato fuori strada. Dai primi rilievi sembra stesse correndo parecchio. E' finito anche contro una recinzione e un albero che ha trapassato l'abitacolo da parte a parte senza però nemmeno sfiorare il conducente. Andrea è morto probabilmente sul colpo.

La Seat si è accartocciata in un ammasso di lamiere, tanto da stentare a riconoscerne il modello e soprattutto da impedire ai sanitari di Areu e ai vigili del fuoco di raggiungere l'automobilista esanime intrappolato all'interno. Per liberare e ricomporre i resti di Andrea si è dovuto attendere l'arrivo dei vigili del fuoco di Milano con un'autogru con cui è stato recuperato il veicolo. Solo dopo è stato possibile farsi largo tra le lamiere e accedere all'abitacolo.

La strada è rimasta chiusa a lungo, fino a quando le operazioni di recupero del mezzo incidentato e del corpo di Andrea non sono stati recuperati e rimossi. Alle operazioni ha assistito anche i genitori di Andrea: la mamma si è sentita male ed è stata assistita dai sanitari di Areu.